Per Brioni primo trimestre in chiaroscuro: bene i negozi

PENNE – Primo trimestre 2014 per la Brioni: l’azienda di Penne mantiene un buon andamento nelle vendite dei negozi diretti in tutto il mondo , ma accusa una flessione in Europa Occidentale a causa del rallentamento del turismo.

Le notizie si ricavano dalla relazione presentata dalla Kering, la multinazionale francese del lusso di cui Brioni fa parte assieme ad altri grandi marchi italiani come Gucci, Bottega Veneta e Sergio Rossi. E proprio da Bottega Veneta proviene il manager che i dirigenti francesi hanno scelto per guidare la divisione che viene definita “Luxury, Couture and Leather Goods”: si tratta di Marco Bizzarri, manager che ha alle spalle una storia di successo che evidentemente ha fatto colpo su Francois Henry Pinault, il patron del gruppo Kering. A Bizzarri risponderà anche il numero uno di Brioni, Francesco Pesci. Già alla fine del 2013 Brioni poteva contare su una rete di 45 negozi gestiti direttamente, localizzati principalmente in Europa, Nord America e Giappone. Il network è stato ampliato con tre nuove aperture negli Stati Uniti (Chicago, Costa Mesa e Palm Beach), due nuovi store in Europa (Vienna e Francoforte) e cinque punti-vendita in franchising che sono stati ricomprati in Cina. L’azienda di Penne punta sulla capacità sartoriale, con lo slogan “made in Brioni”: per il 2014 la strategia è di allargare la rete dei negozi soprattutto in Asia e in altri mercati emergenti, mentre per ciò che riguarda il prodotto continua il lavoro di Brendan Mullen, direttore creativo dal luglio 2012, per introdurre l’uso del colore in collezioni che sono sempre state improntate a un taglio classico fin dalla fondazione, datata 1945 .

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