PENNE VIVA AL PARTITO DEMOCRATICO: IL PD DI PENNE SUCCURSALE POLITICA DI LUCIANO D’ALFONSO E ANTONIO BLASIOLI

La maggioranza del sindaco Gilberto Petrucci replica al consigliere regionale Antonio Blasioli e al Pd. “E’ la solita litania celebrata dal consigliere regionale Blasioli e dal PD che, dopo le sconfitte elettorali ottenute nella provincia di Pescara, tentano di riemergere dall’anonimato con argomenti desueti e superati, al solo fine di conquistare il consenso in vista delle prossime elezioni regionali – afferma il capogruppo di Penne Viva Federico Domenicone -.

Addebitare alle amministrazioni comunali dei sindaci Mario Semproni e Gilberto Petrucci le responsabilità per lo spopolamento nella città di Penne, senza contare che si tratta di un fenomeno di rilevanza nazionale e che prende avvio nei primi anni del 2000, è l’ultimo atto stravagante e pittoresco di un partito, o movimento di tecnici, che oltre a non conoscere i temi amministrativi attuali, nasconde artatamente il passato. Ricordiamo al PD – probabilmente ha la memoria del criceto – che le politiche attuate dal centrosinistra e messe in campo tra il 1994 e il 2016 hanno paralizzato lo sviluppo della città: mutui contratti fino al 2048, buco di bilancio, disavanzo contabile e pasticci amministrativi, eventi che purtroppo hanno ingessato il bilancio, fermato la macchina amministrativa e tolto fondi alla manutenzione ordinaria e straordinaria della città, facendo scivolare la città in un baratro.

Ricordiamo ad Antonio Blasioli, che l’ex assessore regionale alla sanità del PD, Silvio Paolucci, insieme al presidente Luciano D’Alfonso, hanno declassato il presidio ospedaliero San Massimo a ospedale di area disagiata con il Dca n.79 del 2016, dotandolo di soli 20 posti letto e zero servizi, con la complicità dell’amministrazione del sindaco Rocco D’Alfonso (Pd). Provvedimento, peraltro, che è ancora in vigore in Abruzzo!

Quando si attuavano queste devastazioni in campo sanitario e amministrativo, dov’erano il segretario Andrea Vecchiotti, il geometra Enzo Di Simone, o il consigliere comunale Maurizio Lucci? Perché non si indignavano? D’altronde – aggiunge il capogruppo di Penne Viva – se un consigliere regionale di Pescara, a pochi mesi dalle elezioni regionali, per farsi rieleggere, è costretto ad attaccare i sindaci e le amministrazioni comunali del territorio, anziché sostenerli con azioni positive in Consiglio regionale, ma solo per racimolare voti personali a Penne, Pianella, Città Sant’Angelo e Elice, evidentemente, lui e il PD sono alla canna del gas. Con questa azione, inoltre, emerge chiaramente la posizione politica del PD di Penne: è diventata una succursale di Antonio Blasioli, Luciano D’Alfonso e Vincenzo Ferrante, che in consiglio comunale è il vero capogruppo e “dominus politico” del centrosinistra. Al consigliere comunale Maurizio Lucci, il quale non è stato in grado di approfondire il bilancio comunale, sbagliando perfino il deposito degli emendamenti, o forse ha letto le carte contabili all’incontrario, dopo essersi presentato come civico (con video diffusi in rete), si è tolto finalmente la maschera: è il nuovo che avanza”.

                                                                                                        

                                                                           Federico Domenicone

                                                                                           Capogruppo di Penne Viva      

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