OCCHIO AL CAMPANILE DI SAN DOMENICO Il prefetto: serve metterlo in sicurezza

PENNE – La prefettura lancia l’allarme: il campanile preoccupa. E’ quello della chiesa di San Domenico, nel complesso monumentale dei Domenicani dove ha sede il Comune.

Il sisma del 30 ottobre scorso ha creato dei problemi di tenuta e per precauzione sono stati interdetti alcuni locali della parrocchia, quelli riservati al catechismo ed agli scout. Le celebrazioni liturgiche comunque si svolgono regolarmente. Dei problemi della basilica, ubicata nella centrale piazza Luca da Penne e che può vantare numerosi elementi di pregio artistico e dove nel 1807 il re di Napoli Giuseppe Bonaparte sfuggì all’assassinio perché il killer si sentì male, se ne sta occupando la prefettura. San Domenico infatti fa parte del fondo degli edifici di culto, il cui patrimonio è amministrato dal ministero dell’Interno e per esso dalle prefetture; non è l’unica chiesa pennese: da poco vi è compresa anche il gioiello barocco che è la chiesa di San Giovanni Battista, da troppo tempo vittima di un degrado vistosissimo specie per le infiltrazioni di acqua dalla copertura. Ma a differenza di San Domenico lì l’attività religiosa è sospesa da decenni. A San Domenico dunque serve la messa in scurezza. Francesco Provolo, il prefetto, ha incontrato l’assessore al patrimonio Gilberto Petrucci rappresentandogli il problema che si aggiunge a quello che riguarda la mancanza di fondi poiché c’è bisogno di almeno 300 mila euro. Bisogna scongiurare il pericolo di eventuali crolli che minaccia anche l’attiguo palazzo comunale. Una mano potrebbe arrivare da una sponsorizzazione.

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