Non spenderemo nulla

Comune di Penne
Comune di Penne

La giunta D’Alfonso si difende sul regolamento delle spese

PENNE – Le spese di rappresentanza? Saranno di soli 398 euro e dunque non c’era bisogno di strumentalizzare l’approvazione di un regolamento teso invece a far risparmiare l’ente.

E’ questa in buona sostanza la replica della giunta guidata dal sindaco Rocco D’Alfonso ai commenti (specie del Pdl pennese) fra l’indignato ed il polemico che ha suscitato la nostra notizia della decisione di autorizzare sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale a spendere fondi finalizzati a migliorare l’immagine di Penne ad esempio con colazioni di lavoro e piccoli doni ad ospiti importanti ed iniziative capaci di attirare l’attenzione sulla città.

L’amministrazione vestina dunque fa sapere che spenderà appena 398 euro quest’anno, ma poi comunque aggiunge che le spese di rappresentanza nel bilancio in corso di approvazione sono state ridotte a soli 50 euro. Insomma, fornisce due cifre diverse.

Il bilancio di quest’ anno dell’ente, del resto, non c’è ancora. Ed è per questo motivo che nessuno fin qui sa l’importo del fondo delle spese di rappresentanza iscritto nei vari capitoli di un bilancio che deve ancora essere approvato dal consiglio comunale entro la fine del mese. Il sindaco poi nel suo intervento parla degli sforzi che sta portando avanti nel turismo: Penne è stata inserita nel club dei Borghi più belli d’Italia ed una grande festa l’ufficializzerà.

Facendo riferimento al consiglio comunale dell’altra sera, l’amministrazione sostenuta dal partito democratico rivaluta la riappropriazione degli 8 mila metri quadrati di terreno in via Guido Rossa. L’area infatti era stata donata alla Provincia nel lontano 1962 affinché costruisse un brefotrofio, ma a distanza di mezzo secolo non se n’è fatto nulla.

Ora l’ampio immobile è tornato a disposizione del Comune che dovrà valutare se mantenere la stessa destinazione d’uso o cambiarla. “In Provincia- sottolinea il sindaco D’Alfonso – un consigliere del Pdl, un pennese (Camillo Savini n.d.c.), si era opposto votando di fatto contro l’arricchimento del patrimonio comunale”. Un emendamento del consigliere di maggioranza Gabriele Pasqualone, teso al mantenimento del vincolo urbanistico ha creato una certa discussione.

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