MONTESILVANO: UN “CIRCO” DI CONTRADDIZIONI

Dal 24 agosto scorso al prossimo 4 settembre, nell’area parcheggio del centro commerciale “Porto Allegro” di Montesilvano, è di scena il Circo “Maya Orfei Madagascar”. Certamente l’attività circense è un’attività d’intrattenimento tra le più preferite dai bambini e genitori, che dalle loro attrazioni traggono sicuro divertimento da particolari esibizioni artistiche di difficile esecuzione fisica, oltre che a bearsi della visione di  nuove conoscenze di esemplari animali provenienti da paesi esotici, lontani sia geograficamente che culturalmente dalla nostra comprensione umana. Appunto, lontani! Questo per dire che gli animali in questione, e parliamo di giraffe, ippopotami, zebre, lama, tigri e struzzi, non sono abituati né alle nostre temperature ambientali né a sopportare quotidianamente la temperatura ulteriormente alterata, specialmente in estate, all’interno dei tendoni plastificati, tantomeno avvezzi ad esecuzioni fisiche tipo passerelle pubbliche, inchini, umilianti ed inutili esercizi corporali.

Il “Circo delle contraddizioni”, dunque! Questo titolo mi è venuto di getto, spontaneo, proprio nel fotografare stamane la biglietteria del Circo Madagascar, manco a farlo apposta proprio alle spalle del busto bronzeo dedicato “Al Forestale” posto su via Alberto D’Andrea incrocio Via Aldo Rossi. Monumento in onore della storica attività di polizia svolta dal Corpo Forestale dello Stato, di recente incorporato nell’Arma dei Carabinieri con gli stessi compiti istituzionali, che sono quelli della tutela ambientale e forestale con specifiche specializzazioni come la repressione frodi, import ed export di animali esotici compresi gli eventuali maltrattamenti.

Pertanto, come possiamo essere coerenti con la nostra politica di salvaguardia dell’ambiente e degli animali, quando poi permettiamo questi accampamenti circensi con animali sottratti al proprio habitat naturale, affaticati, sfruttati, portati allo stremo delle forze fisiche e psicologiche per uno spettacolo destinato di fatto ad uno scopo speculativo economico?  Detto ciò, riflettendo sulla funzione economica sociale delle attività circensi, bisogna tener conto anche dei tanti posti di lavoro del settore, che sono comunque rispettosi e degni di tutela. Ma sicuramente si troveranno ulteriori attrazioni in alternativa alle esibizioni di questi esseri viventi, consentendo comunque lunga vita al circo, incrementando, ad esempio, virtuosismi umani che potranno essere da stimolo per artisti consapevoli ed entusiasti di cimentarsi in tali attività.

Un fenomeno, questo dello sfruttamento degli animali nel circo, destinato comunque a scomparire a breve, questione di mesi. Infatti, nello scorso luglio è stata approvata la Legge Delega che ha stabilito che i circhi e gli spettacoli viaggianti non possono più far riprodurre i propri animali e non possono acquisirne di nuovi, il che, di fatto, porterà ad una messa al bando graduale delle esibizioni degli stessi. L’entrata in vigore, però, che stabilisce i termini in nove mesi e quindici giorni, risulterebbe condizionata dalla recente anticipata fine della legislatura. Tutto dipenderà, quindi, dalle volontà del futuro Ministro della Transizione Ecologica che si insedierà dopo le prossime elezioni del 25 settembre.

Per quanto riguarda l’autorizzazione concessa al Circo Maya Orfei Madagascar, ha detto la sua il Dott. Adriano Tocco,  presidente della VI Commissione Consiliare del Comune di Montesilvano, con delega anche alla gestione del Pala Dean Martin, attiguo all’area di Porto Allegro.

D: Dottor Tocco, l’autorizzazione di questa attività circense è stata avallata dalla vostra Amministrazione? Da chi è stata gestita?

R: “Le attività circensi, per legge, non possono essere vietate nell’ambito del territoriale comunale. Esiste una legge delega nazionale in corso di attuazione che regolerà le disposizioni di settore. Per quanto riguarda nella fattispecie questo circo cui mi fate riferimento, attualmente operante presso il centro commerciale Porto Allegro, escludo categoricamente qualsiasi concessione comunale in quanto il tutto è stato gestito a livello privatistico, ossia in un’area privata, nella fattispecie nel parcheggio di pertinenza della proprietà di Porto Allegro. Da parte della nostra amministrazione posso solo dire che è allo studio l’assegnazione futura di un’area esclusiva dedicata e più idonea allo svolgimento di tali attività”.

Non ci rimane che sperare in un futuro prossimo più roseo per questi nostri amici esotici, affinché tornino a vivere in quei posti ove si è sviluppata la loro evoluzione di specie, radicata in un ambiente che ha favorito le peculiarità congenite che ne hanno caratterizzato ciascun esemplare.

 Bruno D’Alfonso

 

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