LORETO APRUTINO: STORIE DI MOSTRI DI CEMENTO SCONFITTI DAI CITTADINI

Una storia tutta italiana quella di edifici i cui lavori di costruzione vengono avviati e poi, una volta completato lo scheletro, si bloccano per i più disparati motivi e quell’accenno di copertura con vani di cemento diventa un rifugio per attività illecite, un simbolo di degrado, un fantasma in grado di risucchiare storie di disperazione. Nella periferia di Roma potrebbe essere quasi normale, in un piccolo paesino circondato da paesaggi mozzafiato diventa un mostro sotto gli occhi di tutti. Eppure passano 5, 10, 20, 30 anni ed il mostro è sempre lì. Sotto gli occhi degli amministratori, sotto gli occhi dei cittadini. Sono quest’ultimi, però, ad agire per la risoluzione dei problemi. Accade a Loreto Aprutino, in una costituenda Piazza dei Vestini, in un crocevia tra via Sciopero a Rovescio e via degli Emigranti. Il mostro è una abitazione di tetto, accenni di piani e scale lasciato completamente in abbandono. È il 2013 quando, con ordinanza n.46, il Sindaco Gabriele Starinieri, sollecitato da tanti cittadini, ordina ai proprietari di procedere alla restituzione del decoro della zona circostante l’edificio che, ormai da 20, è in stato di abbandono, costituendo un pericolo per l’incolumità pubblica visto che, quella casa, è ormai rifugio di immondizie lasciate da chi vi dimora condividendo pratiche di assunzione di alcool e droghe.

Nel 2014, nel silenzio di una prosecuzione dell’attività amministrativa, i cittadini residenti nelle civili abitazioni del circondario, appongono la loro firma in un documento redatto a cura di Gianfranco Buccella che si prende a cuore la pratica: sono 105 firme, 105 nomi e cognomi di persone che chiedono ad una sfilza di autorità civili e militari, dal prefetto di Pescara al luogotenente della Stazione dei Carabinieri di Loreto Aprutino, allora sita in via Roma, di provvedere alla messa in sicurezza dello stabile. 

Siamo in Italia, dicevamo, e nel 2020 i residenti sono ancora costretti ad assistere impotenti al via vai di spacciatori e drogati mentre la pratica viene palleggiata da un ufficio ad un altro in uno scaricabarile di competenze e di scuse che al confronto, persino Maradona quando toccò il pallone con la mano giustificandosi come fosse stata la mano di Dio appare un dilettante!

Reportage 2020

I segni eloquenti di un vero e proprio sito per il consumo collettivo e condiviso di sostanze stupefacenti sembrano sopravvivere all’attenzione ed al monitoraggio a cui è sottoposta la costruzione da parte dei cittadini. Nel 2021 Gianfranco Buccella procede ad esposto alla Procura della Repubblica: il rifiuto dell’idea del degrado a pochi metri da casa va di pari passo ad una sorta di caparbietà di un cittadino che proprio non ci sta a fare spallucce. Ed è così che, a distanza di poco tempo, se consideriamo che la situazione si protrae da più di 20 anni, finalmente si sblocca l’altro mostro burocratico che ogni esigenza, ogni azione sembra fagocitare. La Procura della Repubblica intima il Comune di Loreto Aprutino e probabilmente i proprietaridi intervenire tempestivamente e questa mattina, lunedì 6 dicembre, le ruspe giungono su posto e cominciano i lavori di bonifica e di riqualificazione dell’area. Una storia tutta italiana il cui epilogo è merito, però, di cittadini italiani e dell’unica istituzione che si è posta in ascolto. Con un’unica incontrovertibile lezione da imparare: bisognerebbe essere sempre in campagna elettorale per ottenere un intervento definitivo da parte della politica!

 

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