LORETO APRUTINO: ORA MARIOTTI VUOLE IL PATRIMONIO DI PREGIO DEL CHIOLA
“Quei beni raccontano la nostra identita’”. ma in tribunale e’ guerra aperta fra vecchi e nuovi proprietari

Mossa a sorpresa del sindaco sui beni mobili e sugli arredamenti di pregio rimasti all’interno del castello Chiola, ceduto all’asta a giugno alla Elisa srl della famiglia Di Sipio di Ripa Teatina per 2 milioni e 100 mila euro. Proprio il patrimonio interno fatto di arazzi, quadri importanti e tele di Cascella è al centro di una vertenza giudiziaria a Pescara aperta dalla Lauretum Hotels spa, la società espropriata dell’immobile per debiti bancari pari a 5 milioni di euro non onorati. Renato Mariotti, il primo cittadino, ora ha chiesto ufficialmente al giudice dell’esecuzione, Federica Colantonio, che quei beni vengano assegnati al Comune “quali cose abbandonate”, facendosi carico delle operazioni di sgombero.
“Sono beni in grado di ricostruire vicende storiche importantissime per la ricostituzione della identità storico-culturale di Loreto Aprutino, anche e non solo legate al Santo Patrono del paese o San Tommaso d’Aquino”, sostiene Mariotti che sottolinea come:“Il Comune di Loreto Aprutino possiede un polo museale capace di valorizzare molti dei beni mobili contenuti all’interno del Castello Chiola e che senza l’assegnazione ad Enti qualificati questi andrebbero distrutti con grave nocumento del patrimonio storico-culturale del Comune e non solo. Proprio per il valore storico di detti beni la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Chieti e Pescara ha comunicato il 9 agosto di voler effettuare un sopralluogo l’8 settembre al fine di inventariare i beni oggetto di interesse artistico e storico e di valutare l’apposizione di un vincolo su di essi”.
L’amministrazione Mariotti vuole insomma farsi carico del tesoro del Chiola mettendo mano alla propria cassa visto che ci sarebbe da sborsare non poco (si stima oltre 40 mila euro) per smantellare le 35 camere, le cucine e tutto il resto. Inoltre, si pone il problema di dove ospitare tutto il materiale visto che gli spazi museali sono ridotti e c’è la necessità di disporre di locali adeguati alla bisogna. E in qualche modo con questa mossa Mariortti si schiera con la Lauretum Hotels. La società reclama come il pochissimo tempo messo a disposizione l’anno scorso dal giudice non fu sufficiente per recuperare i beni interni al Chiola nonostante l’interesse dimostrato, ma osteggiato in ogni modo secondo i ricorrenti che hanno impugnato la decisione della dottoressa Colantonio di ritenerlo un patrimonio in abbandono.
Ed ancora: la vecchia proprietaria mette in discussione l’intera procedura di vendita all’asta per alcune mancate notifiche nel dicembre dell’anno scorso. Appuntamento davanti al giudice per questo ricorso l’11 settembre, mentre sarà il presidente del tribunale di Pescara a giudicare sui beni abbandonati dopo il ricorso depositato contro la decisione della dottoressa Colantonio.

Berardo Lupacchini 

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