LORETO APRUTINO: E QUANTO CI MANCHERÀ VINCENZO

Un anno fa, in piena zona rossa, nella piazza deserta del paese passavi velocemente e non potevi non notare lui che girovagava da solo, incredulo. Dov’era finita tutta quella gente che si riversava nelle strade, che prendeva il caffè al bar, che si salutava, che consumava le suole delle scarpe dal Monumento alla fontanella e viceversa. Mi martellava il pensiero, allora, che cosa pensasse Vincenzo di tutto quel vuoto. Intorno a lui non ce ne era mai stato perché lui intorno  ha sempre sentito il bene che la gente del paese gli voleva.

Che c’hai 1 euro?”  “Si, ma non ti comprare le sigarette Vincè!” “eh sci, n’eur nin m’avaste”  

Era il dialogo tra noi, surreale, eppure un punto fermo della passeggiata. Questo è il valore dei personaggi di paese, essere dei punti fermi nella quotidianità, una forma rituale di un particolare stargate nel quale entri con facilità e ne esci sempre diverso. Mai migliore.

Guai a sentirsi migliori di lui. Vincenzo era nei discorsi anche quando non lo vedevi perché in questo pazzo mondo dove tutti corriamo alla ricerca dell’effimero, non c ‘era una volta che non pensavamo che il vero e unico felice fosse lui. Amato senza aver fatto nulla per essere amato, senza avere nulla.

Cavoli, non sappiamo neanche se lui lo sentisse questo amore eppure c’era perché a Loreto guai se gli tocchi San Zopito, Santa Maria in Piano e…fino ad oggi Vincenzo. E Vincenzo adesso non c’è più. Se ne è andato in un attimo, così come faceva negli interminabili giri nella piazza.

Sarà veramente strano non vederlo più, non dargli un euro o non parlare di lui come uno veramente libero, quasi da invidiare. Mannaggia, che ti mancava Vincé, non potevi restare un altro po’, almeno che ‘sta pandemia finisse per partecipare ad una festa tutti insieme.

Avevi l’amore dei loretesi della piazza, fortunato e libero tu, primo dei primi, mai ultimo. Il primo che cercavamo.

E dovunque tu sia andato a berti il caffè, sappi che ci mancherai e spero che qualcuno te lo dica che è meglio esserci lasciati che non esserci mai incontrati.

S.d.L.

 

 

 

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