LORETO APRUTINO: CONSEGNATI I LAVORI PER IL RECUPERO DELLA CHIESA DI SANTA MARIA IN PIANO, MONUMENTO NAZIONALE

Dopo tanti proclami, a distanza di sette anni, la Soprintendenza Chieti-Pescara ha consegnato i lavori di Verifica del rischio sismico, riduzione della vulnerabilità, restauro della Chiesa di Santa Maria in Piano a Loreto Aprutino.  L’intervento, finanziato con il Decreto MiBACT rep. n. 109 del 19/02/2018 per un importo di 1.073.200,00 euro, è volto a restituire alla collettività uno degli edifici sacri più importanti dell’intero panorama abruzzese, danneggiato dal sisma del Centro Italia del 2016-2017 che ne ha causato la chiusura ai visitatori e ai fedeli e prevede il consolidamento delle strutture per ridurne la vulnerabilità sismica e il restauro degli apparati decorativi che saranno esaltati dal progetto illuminotecnico.

I lavori, aggiudicati all’impresa C.I.R. S.r.l. di Penne per un importo di 728.129,40 euro, termineranno a giugno del prossimo anno. La Responsabilità del procedimento è in capo all’architetto Aldo Giorgio Pezzi; la progettazione definitiva e la direzione dei lavori sono state affidate all’architetto Marialuce Latini, col supporto dell’architetto Paolo Taricani, direttore operativo.

Il personale della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Chieti e Pescara è stato affiancato dall’Arch. Lorenzo Leombroni, che ha curato la progettazione esecutiva e che supporterà la Direzione Lavori nei ruoli di coordinatore della sicurezza e di direttore operativo., La relazione geologica e sismica è stata effettuata dal geologo Stefano Cichella.

Alla conferenza stampa, indetta all’interno del monumento nazionale, hanno partecipato tutti gli attori che dovranno portare alla riapertura della chiesa stessa. “Per noi – esordisce il neo sindaco Renato Mariotti – questo è un luogo identitario, un monumento che rappresenta una leva economica per il territorio, un monumento importante per l’intero territorio vestino. Con la sua riapertura inizia una nuova era per Loreto Aprutino. Ringrazio la sovrintendenza a e la ditta che dovrà occuparsi del recupero della struttura e – conclude il primo cittadino – saremo vicini alla sovraintendenza per recuperare le opere all’interno della chiesa.”

Cristina Collettini, dirigente della Soprintendenza, dichiara che:” Vedere tanta gente, qui questa mattina, significa che la riapertura interessa a tutti. La riapertura è una prima parte, poi dobbiamo portare a casa anche l’apparato decorativo. Non conoscevo questa chiesa e mi chiedo quante chiese ci sono, di tale valore, in Abruzzo che non conosciamo. Dobbiamo iniziare subito i lavori e rendere conto di cosa ci facciamo con i soldi pubblici: faremo un cantiere aperto alle telecamere, alla stampa e ai cittadini.”

Interviene anche Aldo Giorgio Pezzi, Responsabilità del procedimento: “La conoscenza del patrimonio significa aumentare l’attenzione della comunità. La chiesa è un luogo identitario e ci siamo adoperatoti con molta energia per aprire il cantiere. Abbiamo lavorato molto per eliminare le criticità strutturali dovuti al terremoto del 2016. L’impegnò è quello di essere costantemente presenti sul cantiere per dare le risposte in tempi rapidi.

Subito dopo è stato il turno di Marialuce Latini, direttore dei lavori: ”Il finanziamento e per ridurre la vulnerabilità sismica, ma non solo: cercheremo di migliorare l’accessibilità. Inoltre, ci impegneremo per intercettare altri fondi per l’apparato decorativo. Ci sarà una illuminazione interna ed esterna che risalterà le bellezze della chiesa. Un percorso che consente una accessibilità e una cura del verde esterno. Il cantiere sarà realizzato con barrire anti rumori ed i sui ponteggi sarà riprodotta la facciata della chiesa.

La parola passa a Lorenzo Leombroni:“ Mi soffermerei sull’aspetto della conoscenza: abbiamo speso un anno per fare un’indagine sull’architettura. Oltre i problemi causati dal sisma, sono stati riscontrati cedimenti fondali ed abbiamo fatto un’analisi anche al legname. consolidiamo le murature con un cordolo in acciaio e lavoreremo, oltre che per il restauro, per la valorizzazione della strutura.

Paolo de Tommaso, dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne, porta i saluti di Valentinetti e della curia, assicurando il dialogo con la soprintendenza. “La diocesi ha questo gioiello – conclude la de Tommaso – e siamo pronti a collaborare per portati avanti questo programma di ristrutturazione.

Conclude Paolo Taricani, direttore operativo dei lavori: ”E’ un progetto importante e sono contento di guidare questa ristrutturazione e valorizzazione”.

 

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