Domenica 5 giugno Il Penne comincerà il suo cammino verso la salvezza andando a giocare per vincere senza alternativa alcuna. La retrocessione dalla D del Castelnuovo ha creato questa situazione: i play ot sono Spoltore-Penne e Cupello-Casalbordino e cioè di quattro ne resterà in eccellenza solo una; i vestini devono solo vincere poiché lo Spoltore ha chiuso il campionato in posizione migliore. Stesso discorso per il Casalbordino che nel derby di Cupello deve fare altrettanto pena la retrocessione. Qualora la formazione di Iodice vincesse al Caprarese, domenica 12 giugno dovrebbe vedersela con il Cupello o il Casalbordino comunque in campo neutro, ma con differenti prospettive: se fosse il Cupello l’avversario, dovrebbe solo batterlo sempre in virtù del peggiore piazzamento; al contrario, se fosse il Casalbordino basterebbe anche un pareggio.
L’altra notizia piuttosto importante è che il Penne, così come tutte le altre concorrenti nella lotta per la salvezza, non può essere ripescato. L’anno scorso il comitato regionale della Federcalcio ha infatti voluto una norma che penalizzasse chi avesse deciso di non partecipare al mini torneo dell’Eccellenza fermata dal Covid e che vide il trionfo del Chieti senza alcuna retrocessione obbligata. Ma Ezio Memmo, il presidente della Figc Abruzzo, volle che per tre anni chi avesse scelto di non aderire al campionato, ricordiamo dilettanti con responsabilità civili precise del presidente che è il legale rappresentante del sodalizio sportivo, non potesse ottenere ripescaggi. Ne deriva che se l’Aquila ad esempio dovesse essere promossa in D, sarebbe sostituita da una squadra di promozione che sarebbe ripescata visto che Penne, Cupello, Casalbordino e Spoltore non giocarono il torneo post Covid. Una decisione incredibile che però venne accettata dalle società.