Giustizia dimenticata. A Penne il palazzo è stato giustiziato dall’incuria

PENNE – Escrementi di piccioni, animali morti, lucertole e serpenti danzanti, erbacce e incuria: è il terrificante scenario che si prospetta a chi volesse entrare nel palazzo di giustizia di Penne per chiedere “giustizia”.

Il degrado ha divorato tutto, l’indifferenza ha fatto il resto. Né l’impresa di pulizie che si occupa di pulire, né chi dovrebbe controllare ha posto rimedio. Queste foto rappresentano l’immagine della giustizia pennese: sola e ammalata. Dopo la chiusura della sezione pennese del Tribunale di Pescara, resta attivo solo il Giudice di Pace che dal prossimo 15 ottobre sarà gestito in house dal Comune: l’ente penserà a finanziare i costi e fornire personale. Intanto, la struttura è dimenticata, avvocati ed operatori del diritto sono sbalorditi per le condizioni del palazzo di Corso Alessandrini. Un noto avvocato pescarese ha postato un messaggio sul suo profilo Fb, dopo aver condiviso le foto del “reato”: «dispiace notare l’indifferenza dell’Amministrazione comunale verso la casa della giustizia, luogo deputato ad accertare la verità; nemmeno la presenza di due colleghi seduti sui banchi dell’assise municipale sono serviti a fornire una tutela profonda alla giustizia sempre più sola e dimenticata». Il riferimento è rivolto a Matteo Tresca e Gabriele Vellante, quest’ultimo è anche membro della maggioranza nonché presidente del Consiglio comunale. Nemmeno i vigili urbani hanno stilato un rapporto per accertare le eventuali responsabilità di questo disservizio. Il risultato? Il palazzo di giustizia muore a causa di una burocrazia miope e per l’indifferenza che a Penne, evidentemente, ha preso il sopravvento.

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