ELICE: LA BABBOMOBILE DIVENTA UNA CERAMICA
Nata da un’idea di Filomena Di Giacomo e realizzata a Castelli

Questa è una storia che, per la prima volta, è stata raccontata  da Lacerba, una storia che poi ha messo le ali ed è diventata la favola di tutti, portata a domicilio ed annunciata da un canto di Natale. LEGGI LA STORIA

Poi le storie, volando veloci, di cuore in cuore, non si accontentano più dell’attimo fugace di una Festa, si impongono per rimanere un segno, un tratto che prolunghi la gioia, perché rivedendolo ogni giorno riaffiori l’ emozione di chi, attraverso le consuetudini della tradizione, sconfigge le proprie paure, le solitudini cortigiane, i sogni infranti, le quotidiane lotte. 

Quella storia, oggi, si intreccia alle mani di un artigiano maestro e con quelle dita che lavorano le icone della sapienza abruzzese della ceramica di Castelli, Sergio Censasorte trasforma il sogno di zia Fulminella nel segno eterno che, tra le vocali O ed E, sprigiona i suoni della meraviglia. Per sempre.

E a raccontarci l’incontro delle mani al candore di un’idea è proprio Filomena Di Giacomo che, dismessi gli abiti di zia Fulminella, conserva nello sguardo quella luce che la rende la persona speciale che è. La Babbomobile è lei, sia che rombi con il suono a due cilindri, sia che si impasti di terra, acqua e fuoco.

“Nel dicembre 2020 lentamente riaffiorò in tutti noi la voglia di pensare agli appuntamenti rituali del vicino Natale. Dietro il desiderio si nascondeva la speranza di ritornare alla normalità delle cose piccole, futili e magiche che la pandemia ci aveva strappato.
I battiti del mio cuore si sintonizzarono su quella ferita che, seppur non più sanguinante, faceva ancora male ed io dovevo fare qualcosa per trasformare le smorfie del ricordo del dolore in sorrisi. Non solo quelle dei miei cari ma anche di tutta la comunitá di Elice. Non capivo che quell’ eccesso di ottimismo nascondeva la voglia personale di reagire, una misura della mia resilienza. La vecchia 500 rossa di mio padre entrò in quello slancio quasi per caso, forse perché vidi in quei fanali rotondi lo sguardo di un passato che poteva accompagnarmi nel futuro. E se i fanali mi apparivano come grandi occhi, presto addobbai la macchina con un grosso cappello rosso, con sciarpe di fili colorati, ghirlande, pupazzi e fiocchi di neve. Era nata la Babbomobile! E dopo aver nascosto l’altoparlante sotto il suo grande feltro, cominciai a girare per il paese, diffondendo nelle vie le musiche da atmosfera natalizia. Io, Filomena Di Giacomo, in arte zia Fulminella, mi ero lanciata in una nuova avventura: da Elice cominciai a girare per tutta la Provincia ed il mio arrivo era sempre atteso da bambini festanti e anziani che mi salutavano ringraziandomi per quella ventata di allegria. Da allora non ho mai smesso di organizzare il mio tour natalizio e anche quest’anno… prestate attenzione… perché se doveste sentire in lontananza un rombo di un vecchio motore bicilindrico accompagnato da note festanti e dolci melodie, giratevi subito o affacciatevi alla finestra, la Babbomobile è arrivata per voi!”

Sergio e Filomena nel laboratorio di Castelli

S.d.L.

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