ABRUZZO: APPELLO DELLA “NUOVA PESCARA” PER UN COMMISSARIO AD ACTA
Bene per Confindustria e Azione, frena Matricciani

Bisogna accelerare il  processo di fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore e nominare un Commissario ad acta che conduca in porto con efficacia l’ambizioso progetto. Questo l’appello, della Associazione “Nuova Pescara” e del Presidente di Confindustria Silvano Pagliuca, condiviso anche dal Segretario Provinciale di Azione Stefano Torelli, inviato al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. A sostegno dati e numeri, da un lato un referendum che, con una percentuale del 64%, ha detto SI alla Grande Pescara dall’altro i benefici ampiamente certificati da Confindustria: 192 mila abitanti con un’età media di 41 anni, 20 mila imprese, un bilancio di oltre 180 milioni di euro. E, sopra tutto, il dovere di spendere al meglio le risorse del PNRR.

Troppo tempo è stato perso – precisa il coordinatore provinciale di Azione Stefano Torellie le tante riunioni a vuoto della Commissione ne sono il chiaro segnale, è opportuno a questo punto indicare un commissario ad acta che acceleri il processo di fusione”.

Frena Lucio Matricciani, presidente del Consiglio Comunale di Spoltore, che propone di rinviare il tutto al 2027. ” Sono convinto che la nomina di un commissario ad acta, richiesta da alcuni– scrive nella nota indirizzata a Marsilio e al presidente del consiglio regionale Sospiri – sancirebbe una sconfitta della politica nel suo complesso: una mortificazione non necessaria anche perché il commissario si troverebbe di fronte alle stesse difficoltà vissute da noi in questi mesi, strettamente legate alla legge regionale approvata nella passata legislatura e da subito apparsa vuota nei contenuti e inadeguata nelle tempistiche. C’è necessità invece di un arco di tempo piuttosto lungo, non per fermare i lavori in corso, ma per dare a questi un nuovo slancio: bisogna far ripartire questo processo di fusione iniziando da una legge regionale profondamente rivista, che preveda già delle indicazioni concrete su come riorganizzare i diversi servizi, nella speranza di interessare anche il parlamento nazionale per una legge in grado di affrontare tutte le situazioni non previste dalle normative attuali, pensate per unire comuni di piccole dimensioni, e in grado di assicurare una più razionale gestione della rappresentanza”

 

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