A Loreto nascerà una centrale di Biogas per la produzione del metano: forte preoccupazione tra i cittadini

Come annunciato dal Starinieri, il 23 ottobre presso il convegno organizzato al castello Chiola, dalla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), e ribadito in un incontro il 31, alla presenza di poco più di 12 persone, sul territorio è in progetto la realizzazione, da parte della società Make Energy, di un impianto per la produzione del biometano.

La centrale dovrebbe produrre 4 milioni di metri cubi di metano con 99 mila tonnellate di rifiuti provenienti in parte da rifiuti agricoli (ceppi e vinacce) il resto da rifiuti organici (parte umida-organica della immondizia urbana = FORSU) verranno convertiti, mediante un processo di fermentazione anaerobica, in biogas, per poi essere sottoposti a un processo di upgrading per la raffinazione del biogas a biometano”. 

99 mila tonnellate equivalgono a quanto producono, parliamo di rifiuti organici, le città di Modena e Bologna messe insieme e questo ha sollevato molta preoccupazione tra i cittadini di Loreto e dei paesi limitrofi.

A questo si aggiunge il fatto che la società Make Energy potrebbe essere la stessa che è stata contestata a Collarmele in provincia de L’Aquila dove i cittadini, riunitasi in un comitato, hanno contestato pesantemente il progetto in quanto, secondo alcuni esperti, rappresenterebbe sia un grosso rischio per la salute dei cittadini stessi (per emissioni anidride carbonica, monossido di carbonio, polveri sottili, batteri, acque reflue ecc….), sia per i danni che potrebbe recare all’agricoltura (zona più vocata provincia Pescara per olivicultura, viticultura e Tondino del Tavo), nonché all’immagine del paese aprutino e dei Comuni limitrofi.

Lunedì 18 novembre, alle ore 20:30, ci sarà un secondo incontro presso la sala polivalente per capire meglio la porta e l’importanza del progetto e i benefici, se ce ne sono, della realizzazione dell’impianto. 

In ultimo, ci sembra singolare che nell’aquilano ben 4 sindaci si siano opposti alla realizzazione dell’impianto, mentre Starinieri da mesi lavora, in silenzio, per far sì che la Make Energy realizzi ciò che gli è stato impedito in altri Comuni.

 

“Dei rifiuti provenienti in parte da rifiuti agricoli (ceppi e vinacce) il resto da rifiuti organici (parte umida-organica della immondizia urbana = FORSU) verranno convertiti, mediante un processo di fermentazione anaerobica, in biogas, per poi essere sottoposti a un processo di upgrading per la raffinazione del biogas a biometano”. 

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