PENNE: RIFIUTATO IL TERMOVALORIZZATORE

Non piace proprio. L’idea di un termovalorizzatore da realizzare a Penne per ridurre i costi della raccolta dei rifiuti, così come esposta nell’ultimo consiglio comunale dal gruppo “Penne prossima” (nella foto) non è stata ben accolta dal sindaco. Gilberto Petrucci ha detto di essere contrario, lui e la sua maggioranza, “perché l’impianto sarebbe non compatibile con il nostro territorio vocato all’agricoltura e alla difesa della biodiversità ambientale con la presenza della Riserva regionale del lago”.
Il termovalorizzatore è un inceneritore che converte il calore generato dalla combustione dei rifiuti in energia destinata ad altro uso. Un impianto che può fornire calore ad alta temperatura in seno a centrali elettriche producendo energia tramite una struttura costituita da una turbina a vapore. E’ stato l’ex assessore Vincenzo Ferrante a proporlo durante una discussione nell’assemblea civica, parlando della Tari, la tassa rifiuti che non è stata aumentata per l’anno in corso.
“Avevamo pensato che essendo Penne un bacino di utenza che fa da riferimento ad una ampia area, non solo della provincia ma anche del Teramano, si potrebbe pensare di studiare e capire la possibilità di installare un termovalorizzatore. Perché? Con quel tipo di meccanismo, visto che ormai è pacifico come la sicurezza è garantita nei tanti luoghi d’Italia dove i termovalorizzatori sono in funzione, si abbatterebbe fortemente il costo della Tari. Mettersi in moto per cercare di capire come si possa fare una cosa del genere sarebbe un’iniziativa dignitosa per l’amministrazione di Penne”.
Si tratta di una proposta rilanciata dal gruppo che sostanzialmente è alimentato dal Partito Democratico che già durante la consiliatura del compianto Donato Di Marcoberardino ne ipotizzò l’installazione in contrada Baricelle. In Abruzzo tuttavia non ve ne sono, ma potrebbero essere autorizzati. Il governo di Matteo Renzi infatti impugnò le norme abruzzesi davanti alla Corte Costituzionale con cui si diceva no ad ogni tipo di impianto in materia di rifiuti.
Due anni fa la sentenza: è illegittima la legge abruzzese numero 45 del 2020 nella parte in cui si ribadisce la volontà di non prevedere la realizzazione di impianti dedicati all’incenerimento dei rifiuti urbani perché il legislatore regionale si era inserito in un ambito che non gli appartiene; la valutazione della necessità di collocare un impianto di incenerimento nel territorio abruzzese è compito dello Stato.
Berardo Lupacchini

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