L’Aquila non raggiunge la serie D e l’eccellenza per ora resta a 20 squadre. Per ora, ma l’annunciata fusione fra l’Angolana e la Delfino Flacco di Pescara potrebbe concedere un posto a chi intende acquisire il titolo sportivo dell’Angolana che per le regole federali sarebbe a costo zero. Naturalmente non è proprio così. Andrea Marrone, il presidente di un Penne retrocesso dall’eccellenza, oltre a recitare il mea culpa, resta vigile circa la possibilità di inserirsi nel discorso Angolana. Penne è a 20 km da Città Sant’Angelo ed è oltre tutto nella stessa provincia: l’ideale per inserirsi nel discorso.
Ma intanto Marrone intende presentare entro la metà di luglio la domanda di ripescaggio per posti che al momento non ci sono. Bolle tuttavia molto in pentola. La società biancorossa intende ripartire con un programma dal profilo apparentemente più basso ma molto più ambizioso, ovvero quello di ripartire dal tessuto locale, creare una sorta di accademia calcistica che permetta nel giro di qualche anno di far camminare la società da sola con le proprie gambe. Tutto ruoterà intorno alla volontà di prendere la gestione del Colangelo, investirci sopra, dotare di sintetico anche l’Antistadio, affidandosi a tecnici validi e centralizzando la filosofia calcistica dalla prima squadra alla scuola calcio.
Mettere all’interno della società figure tecniche e di coordinamento, puntare sui propri ragazzi e fuoriquota e creare un sistema virtuoso altrimenti, alla lunga, continuando a perseverare sulla strada ultimamente tracciata si rischia di schiantarsi definitivamente.
Al contempo si starebbe già lavorando alacremente per allargare la base societaria: in tal senso pare che già vecchi dirigenti abbiano espresso la disponibilità a rientrare.