Domenica “Chiese Aperte”, manifestazione nazionale dell’Archeoclub

“Domenica 11 Maggio si svolgerà in Italia la tradizionale manifestazione nazionale  di Archeoclub d’Italia ” Chiese Aperte”. Tanti gli eventi in Abruzzo. Ad esempio a Moscufo sarà aperta  con guida  Santa Maria del Lago dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 19,30. L’epoca della sua costruzione è ignota  e la prima traccia documentata  risale al Giugno del 969 ed è contenuta nel Chronicon Casauriense, della metà del XII secolo. Il toponimo richiama un bosco sacro (lucus) che fa derivare la sua origine a un luogo di culto pagano preromano. La Chiesa è di fondazione altomedievale ma ebbe il suo massimo splendore nell’XI secolo.

Con l’occasione, e negli stessi orari, sarà visitabile  in piazza Garibaldi, il museo civico ” Frantoio delle idee”.  L’iniziativa è patrocinata dal comune di Moscufo in collaborazione con la locale pro –  loco, con la parrocchia di S. Cristoforo  e con l’Archeoclub di Pescara. A Spoltore, dalle ore 10 alle ore 12 sarà aperta, in collaborazione con la locale pro-loco, la Chiesa di S. Panfilo, monumento settecentesco  nato su una precedente chiesa del IX secolo di proporzioni molto più ridotte, forse sovrapposta ad un tempio pagano. Nel pomeriggio, alle ore 16, avrà luogo la visita guidata SPOLTORE NASCOSTA  – alla scoperta del borgo”. Lo ha annunciato Giulio De Collibus, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Pescara.

 

Santa Maria del Lago

 

 Chiese Aperte anche a  Loreto Aprutino con la Chiesa di San Pietro Apostolo

 

“Saremo al centro storico di Loreto Aprutino per visitare la chiesa di San Pietro Apostolo. La prima attestazione dell’esistenza della chiesa di San Pietro Apostolo risale al 1066. A questa data, l’edificio è già pienamente operativo e possiede delle sue dipendenze, segno di un insediamento religioso consolidato. Nel 1534 iniziano importanti lavori di ristrutturazione, promossi dall’abate Giovanni Battista Umbriani – ha affermato Davide Di Vittorio, Presidente  Archeoclub D’Italia sede di Loreto Aprutino –  come riportato su un’iscrizione posta alla base del portale della cappella del Purgatorio, nella parte inferiore della chiesa.

Questa fase modifica profondamente l’aspetto originario dell’edificio. Tra il 1761 e il 1780, sotto il regno di Ferdinando I e per volontà dell’abate Donato Carosi, il capomastro-architetto Ignazio Melella trasforma radicalmente lo spazio interno della chiesa, conferendogli un carattere barocco. Dal 1838 al 1845 si costruisce la cappella di San Zopito, dedicata al nuovo santo protettore di Loreto Aprutino, su progetto dell’architetto Paolo Campili di Foligno. La cappella viene ultimata nel 1845, caratterizzandosi per la sua ricchezza decorativa e per la cupola con lanterna.

Nel 1936 si realizzano lavori di rafforzamento della copertura: si rinforzano i cordoli perimetrali delle murature e si costruisce una nuova volta a botte sulla navata centrale, in sostituzione della precedente copertura lignea. Nel 1957-1958 il Genio Civile di Pescara esegue importanti lavori di riparazione dai danni bellici. Si ricostruiscono l’abside con relativa calotta (rimuovendo il coro ligneo), i contrafforti nella parte inferiore della chiesa e le volte a crociera delle navate laterali. Vengono inoltre rifatte la pavimentazione interna, le basi dei pilastri e i capitelli delle lesene.

Tra il 1977 e il 1978 si procede al consolidamento del campanile, sempre a cura del Genio Civile. Intorno al 2003, su progetto dell’ingegner Antonio Acciavatti, si amplia l’area presbiteriale con l’inserimento di un imponente altare in marmo a mensa quadrata e si rifà l’impianto elettrico. Anche la cripta viene completamente riqualificata, assumendo l’aspetto attuale. Nel 2007-2008, su progetto dell’architetto Franco Feliciani, si realizza un intervento di ristrutturazione interna, che comprende l’intonacatura, la ritinteggiatura e il rifacimento della pavimentazione del presbiterio”.

San Pietro Apostolo

Il 6 Aprile del 2009 il terremoto

“Il 6 aprile 2009 la chiesa subisce gravi danni a causa del terremoto e viene chiusa al culto con ordinanza comunale. Tra il 2009 e il 2010, nell’ambito del progetto “Una chiesa per Natale”, gli ingegneri Giancarlo e Raffaella Paolini, insieme a Giampiero Zenone, dirigono i lavori di restauro. Si interviene con l’inserimento di pali di sottofondazione, la chiodatura tra campanile e controfacciata e la stuccatura delle vaste zone delle volte lesionate.

Nel febbraio 2010 la chiesa riapre al culto. Descrizione della chiesa: L’Abbazia parrocchiale di San Pietro Apostolo domina il borgo, ed è documentata fin dalla seconda metà dell’XI secolo. L’attuale aspetto rinascimentale risale al 1551, quando fu ricostruita su iniziativa dell’abate Giovanni Battista Umbriani. La facciata a capanna è preceduta da un elegante portico cinquecentesco in laterizio, diviso in tre campate coperte da volte a crociera e sovrastato dai locali parrocchiali. All’interno, il portico è ornato da stemmi di vescovi e regnanti – ha continuato Di Vittorio –  e si apre in un angolo con raffinate trifore in pietra che offrono una suggestiva vista sui tetti del centro storico. L’accesso alla chiesa avviene tramite un portale rinascimentale in pietra, con architrave e stipiti finemente lavorati, sormontato dallo stemma dell’abate Umbriani. L’interno si apre su un vestibolo d’ingresso, sopra il quale si trova una cantoria lignea dal profilo curvilineo.

La pianta della chiesa è a tre navate separate da sottili lesene di ordine composito e scandite in cinque campate. Le navate terminano con un’abside semicircolare che ospita il presbiterio, sotto il quale si estende una cripta rimaneggiata in epoca moderna. Le navate laterali sono ulteriormente arricchite da una serie di cappelle affrescate: tra queste si distingue la cappella di San Tommaso d’Aquino, ornata da un fastoso altare a baldacchino e da affreschi del XV secolo, e la cappella ottocentesca di San Zopito, coperta da una cupola con lanterna e arricchita da stucchi e un altare in marmi policromi. La struttura dell’edificio è in muratura portante: in laterizio nella faccia a vista e in ciottoli di pietrame nel nucleo interno, con contrafforti di rinforzo sul fianco destro.

La copertura è sorretta da capriate lignee, rinforzate da doppi tiranti in acciaio, con arcarecci e travicelli. Internamente, la navata centrale è coperta da volte a botte con lunette finestrate, mentre le navate laterali presentano volte a crociera. Esternamente, la copertura è a due falde sulla navata principale e a falda unica su quelle laterali. L’abside è protetta internamente da una calotta semisferica e all’esterno da un tetto spiovente. Il tetto è rivestito da coppi e controcoppi in laterizio. Dal punto di vista fondazionale, l’edificio poggia su fondazioni continue in muratura.

In corrispondenza della cripta sono state aggiunte sottofondazioni in cemento armato e, nel 2010, una serie di micropali profondi 20 metri per il consolidamento statico. I pavimenti variano: nell’aula principale sono in gres porcellanato; la cappella di San Tommaso d’Aquino presenta una pavimentazione in ceramica di Castelli, mentre nella cappella di San Zopito si trova un mosaico realizzato nel 1865 dal veneziano Giovanni Pellarin. Gli elementi decorativi interni evidenziano l’alternanza di intonaci bianchi e gialli sulle superfici murarie e sulle volte.

Una trabeazione orizzontale corre lungo tutto il perimetro della navata centrale. Oltre all’antico altare preconciliare nel presbiterio, le navate laterali ospitano numerosi altari minori, arricchiti da stucchi e affreschi. Separato dalla chiesa si erge il campanile, una tozza torre a pianta quadrata in laterizi a vista, suddivisa in due livelli da una semplice cornice con dentelli. Ogni lato presenta due monofore per l’alloggiamento delle campane. Il terzo livello, leggermente più stretto, ospita la cella dell’orologio civico”.

 

 

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