A.Pro.S.I.R. (Associazione Promozione e Sviluppo Individuale e Relazionale, responsabile Adamo De Amicis www.aprosir.it) e C.I.A.T.D.M. (Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori, presidente Aurelia Passaseo) rendono noto il Report 2023 del lavoro solidale svolto dal Centro Anti Violenza “Oltre il Genere”, Ideato nel 2020 dalla psicoterapeuta Antonella Baiocchi (responsabile del servizio) per aiutare le vittime di violenza domestica attualmente escluse dalla tutela italiana: gli uomini e le persone lgbt (www.laviolenzanonhasesso.com).
il Report mette in luce interessanti risultati:
- che la violenza non va legata al Genere, ma alla “cultura tossica” delle persone. A questo proposito nella Tab.13 è riportato l’esito di un’accurata analisi effettuata dagli psicoterapeuti che hanno raccolto le testimonianze, in merito all’origine delle ostilità e violenze lamentate dai 143 uomini hanno raccontato (Tab 13) che ciò che fa scattare la violenza, è l’incapacità di mediare tra le divergenze: ogni qualvolta l’uomo rifiutava di conformarsi , l’interlocurore (nell’86% dei casi la donna, nel 14% uomo) si scatenava pretendendo conformità. Nella violenza, quindi, il “sesso dell’interlocutore” è solo un elemento contingente e occasionale: ciò che è determinante è la “Cultura Tossica” (altrimenti definita, dalla psicoterapeuta Baiocchi Analfabetismo Psicologico) dell’interlocutore con cui ci si trova a divergere e la sua posizione di Potere. Fatale per lo scatenarsi della violenza, sarebbe quindi la concomitante congiunzione tra Analfabetismo Psicologico, posizione di Potere e Divergenza.
- Che la violenza è Bidirezionale: può essere agita e subita sia dagli uomini sia dalle donne.
- Che gli uomini possono essere vittime degli stessi tipi di violenza che subiscono le donne
- Che le donne agiscono violenza (sia fisica che psicologica) con modalità che non differiscono significativamente da quelle solitamente attribuite solo agli uomini: quando si trovano in posizione di “Potere” gestiscono le divergenze agendo violenza verso l’interlocutore in posizione di Vulnerabilità, così come fa l’uomo da secoli.
- Che gli uomini hanno grande difficoltà a denunciare la violenza subita: per il timore di peggiorare la situazione consapevoli della disparità di trattamento riservata agli uomini dal sistema (giustizia, servizi socali); a causa dello stereotipo della virilità, che li induce a vergognarsi di subire violenza da una donna ed induce troppo spesso le forze dell’ordine a porsi in modo superficiale davanti alla loro denuncia, cercare di dissuaderli (al contrario di quanto accade con le donne, per le quali si avvia l’immediato provvedimento del Codice Rosso);
“Il mancato riconoscimento della vittimizzazione degli uomini e la conseguente mancanza di tutela ”commenta Antonella Baiocchi”rappresenta una anticostituzionale discriminazione e un importante problema di salute e sicurezza pubblica: è necessario aprirsi ad una interpretazione “inclusiva” della violenza, libera dal pregiudizio del Genere”.
A questo proposito A.Pro.S.I.R. offre una occasione educativa gratuita (in videoconferenza o dal vivo) per approfondire la prospettiva inclusiva con una esperta. Per Info contattare il 3715717642.
Di seguito i dati più significativi del Report (il Report completo www.laviolenzanonhasesso.com ).
I DATI IN SINTESI
Tra il 28 dicembre 2022 e il 28 dicembre 2023, si sono rivolti al call-center (coordinato dall’operatrice anti violenza Mara Vena) 143 uomini, tutti di nazionalità Italiana, di un’età compresa tra i 40-49 anni (43%) e 30-39 (22%). Lo stato civile maggiormente rappresentato è quello dei conviventi (42,5%), seguito dai coniugati (26%),dai separati (17%) e dagli accoppiati in fase di separazione (14,5%).
TERRITORIO ITALIANO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATO
La zona di provenienza maggiormente rappresentata è stata il Centro Italia, con il 45% di richieste di aiuto; dal Nord il 29%; dal sud Italia il 26%.
La regione più rappresentata è stata le Marche con il 35% di richieste di aiuto (50 richieste di aiuto su un totale di 143 uomini). A seguire l’Abruzzo con il 15% di richieste di aiuto e il Veneto con il 14%. Le province più rappresentate sono state: Ascoli Piceno (24%), Teramo (13%) e Padova (l’8%). L’86% degli uomini ha subito violenza da donne: da partners ed ex partners (siamo stati
CHI E’ IL CARNEFICE
L’ 86% degli uomini ha subito violenza da donne: nello specifico dalle partners ed ex partners (specifichiamo che siamo stati contattati solo da coppie eterosessuali perché abbiamo iniziato a pubblicizzare il servizio nell’ambito LGBT solo a fine anno 2023).
Il 14 % degli uomini è stato maltrattato da uomini (dal padre, dai fratelli, da conoscenti che li hanno presi di mira per antipatie varie, tra cui l’omosessualità, da colleghi e datori di lavoro (derisione, mancanze di rispetto, dispetti , mansioni surclassanti).
TIPI DI VIOLENZA SUBITI
Il 52 % degli uomini ha subito violenza fisica (spinte, strattonare, graffi, tirato i capelli; schiaffi, calci, pugni, morsi, tiro di oggetti. Il 48% ha subito solo violenza psicologica (Insulti; disprezzo, derisione e paragoni svilenti su importanti aspetti della vita (sessuale, fisico, economico, aspetto fisico, istruzione, abbigliamento, etc.); pretesa di controllo (del cellulare, di come spendere denaro, come vestirsi, chi frequentare, hobby cui dedicarsi); calunnie con la cerchia amicale e lavorativa; minacce di togliere i figli e non farli più vedere, anche attraverso la costruzione di false denunce; danneggiamento di oggetti o beni personali; silenzi ostinati, essere cacciati di casa, etc)
159 MINORI ESPOSTI A VIOLENZA ASSISTITA
121 uomini su 143 erano genitori di 194 figli, di cui 159 sono rsultati essere minori.
Tutti i 159 minori sono stati esposti alle violenze ed angherie familiari. Un dato molto allarmante: è scientificamente riconosciuto che i bambini esposti a violenza sono destinati a sviluppare gravi squilibri psico fisici e di personalità.