“Il 9 agosto, dalle ore 20:00, l’Archeoclub di Furci metterà in scena la ricostruzione dell’arresto e dell’uccisione di Giuseppe Pomponio, capo dell’omonima banda di banditi. Figlio di contadini, assieme al fratello Michelangelo fu a capo di una delle più sanguinarie bande della provincia di Chieti che seminò il terrore per circa nove anni, compiendo omicidi, rapine, saccheggi e sequestri di persona.
Pomponio fu autore di più di una trentina di omicidi, taluni anche eclatanti, come il rapimento e la conseguente uccisione del barone Gaetano Francescelli o l’assassinio del Capitano della milizia di San Salvo, Luigi Ciavatta. Nell’autunno del 1870. Pomponio, fu catturato e ucciso .
Nel borgo di Furci, in quegli stessi vicoli, daremo vita alla ricostruzione di tutto l’arresto”. Lo ha affermato Giuseppina Mazzella, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Furci.
“Dopo il successo dell’iniziativa dell’anno scorso, l’Archeoclub ha deciso di realizzare un evento ancora più articolato. Si tratta di un vero e proprio esperimento di teatro popolare per il quale abbiamo lavorato tutto l’inverno: sono stati scritti i testi delle diverse scene, composte tre canzoni originali, selezionati gli attori, le attrici e le comparse tra i soci dell’Archeoclub e i cittadini di Furci, reperite attrezzature, scenografie e costumi, infine realizzato un balletto in collaborazione con una coreografa.
Il percorso dello spettacolo si svolgerà all’interno del borgo antico – ha continuato la Mazzella – che farà da quinta naturale alle diverse scene. Il pubblico sarà diviso in gruppi di numero variabile a seconda dei partecipanti all’evento, che verranno condotti presso i diversi palchi naturali di rappresentazione.
Ogni spettacolo durerà circa un’ora e si prevedono almeno quattro repliche. Oltre alla valenza culturale l’evento servirà a finanziare ricerche ed altre iniziative dell’Associazione.
Durante l’anno, infatti, l’Archeoclub si è impegnato in un’approfondita ricerca storica sul fenomeno del brigantaggio e, in particolare, sulla banda soprannominata Pomponio-D’Alena, operante nel territorio. Questo lavoro di studio e documentazione ha costituito la base per la scrittura dello spettacolo, contribuendo a restituire al pubblico una narrazione fedele e coinvolgente di fatti e personaggi che hanno segnato la storia locale”.















