Il premio Penne parla russo: il bambino di Sanaev convince la giuria popolare

PENNE – A Pavel Sanaev, autore di “Seppellitemi dietro il battiscopa” (Nottetempo editore), la trentatreesima edizione del premio letterario internazionale “Città di Penne-Mosca”. 273 i voti ricevuti dal 42enne scrittore moscovita capace di attirare il maggior consenso dei giudici popolari che lo hanno largamente preferito a Maria Pia Ammirati (“Se tu fossi qui”, edizioni Cairo), fermatasi a quota 43, e a Valeria Montaldi (“La ribelle”, Rizzoli) che ha ottenuto 154 consensi.

 

Sanaev è un noto sceneggiatore e regista. Il suo libro, tradotto in italiano da Valentina Parisi per i “tipi” di Nottetempo, nella versione russa, ha venduto più di cinquecentomila copie. E’ la storia di un ragazzo che frequenta la seconda elementare quando viene abbandonato dalla madre e di cui si prende cura una nonna piuttosto severa. La sua infanzia, ambientata nella Russia sovietica degli anni ’70, caratterizza un’opera che è diventato un cult per molti ex bambini sovietici. Nella letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, Aquilino Salvadore (ma pubblica col solo Aquilino) si impone sulla Capelli: 66 a 42 i voti finali. Il vincitore, insegnante fino al 2006, ora anche autore e regista teatrale, ha firmato “Orrendi per sempre” (Giunti Junior). Si narra di un gruppo di adolescenti che, per i loro comportamenti, vengono tenuti a distanza dalla gente. Improvvisamente, uno di questi “orrendi” si scopre un genio inventore con poteri fuori dal normale. Ne deriva così un sodalizio curioso che finisce per aiutare i bambini alle prese con i disagi.

Dietro Aquilino, Francesca Capelli con il suo “L’estate che uno diventa grande” (Zonafranca). A Valeria Tomassini, autrice del romanzo “Sangue di cane” (Laurana editrice), il premio della giuria tecnica per l’opera prima-Brioni. Riconoscimento speciale anche per Domenico Gambi, autore di “Aspettando le luci dell’alba” (Tracce), sempre da parte della giuria tecnica presieduta dal professor Vincenzo Cappelletti. Franco Buffoni con il libro “Roma”, edito da Guanda, si è aggiudicato poi il premio nazionale di poesia edita “Fondazione Piazzolla”. A deciderlo è stata la stessa fondazione che aveva selezionato anche l’opera della pescarese Daniela Quieti (“L’ultima fuga”, Tracce) alla quale comunque è andato un premio speciale, e Curzia Ferrari, autrice di “Lucertola” (Aragno editore).

Per l’opera prima edita “Città di Penne-Fondazione Piazzolla” premiata Silvia Pascal con “Versi anatomici”, edita da Damocle. In finale anche cinque autori di poesie inedite nella sezione dedicata ad Alessio di Simone, il giovane universitario pennese morto sotto le macerie del terremoto aquilano del 2009, e cioè: Daniela Basti di Roma, Carmelo Consoli di Firenze e i pescaresi Luciano De Angelis, Anna Di Giorgio e Nicoletta Di Gregorio.

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