COVID 19 / STAFFILANO, PENNESE DOC, CI CONSIGLIA COME COMPORTARCI PER COMBATTERE IL VIRUS

Gianni Staffilano, cardiologo, specialista in malattie infettive e pennese doc, spiega a Lacerba quali sono le caratteristiche del Covid-19 e come i cittadini devono comportarsi in questo momento, ma soprattutto dopo la fase emergenziale

Iniziamo nel chiederle come si diffonde il nuovo coronavirus

E’ un virus a singolo filamento di rna, essenzialmente respiratorio, ma non solo, che si diffonde principalmente nell’aria attraverso le goccioline del respiro (goccioline di flugge, delle persone infette quando respirano, tossiscono o starnutiscono. Sembrava all’inizio che il contagio potesse esserci solo da persone sintomatiche, al contrario si è visto che soggetti asintomatici o pauci sintomatici) cioè con sintomi lievissimi. Possono egualmente trasmettere, la malattia.

Esistono però dimostrazioni certe della diffusione indiretta attraverso le superfici, soprattutto quelle con una elevata porosità

Dai primi studi si è notata la possibilità di ritrovare il Covid 19 a distanza di ore, e addirittura una ricerca tedesca afferma che anche dopo giorni il virus, può rimanere attivo su particolari superfici.

A tal proposito dobbiamo mettere l’accento su due modalità che fanno parte del nostro quotidiano: l’uso del cellulare e dei soldi. Per il primo, soprattutto se vi è stata applicata una pellicola protettiva e/o una cover, il rischio di poterci contagiare aumenta soprattutto se non utilizziamo gli auricolari. Infatti, nel momento in cui andiamo ad effettuare una telefonata, avvicinando lo smartphone alla bocca, alle orecchie ma soprattutto agli occhi, creiamo una possibilità ulteriore al virus, se presente di penetrare all’interno del nostro organismo. Quindi disinfettiamolo spesso ed evitiamo pellicole e cover, che aumentano la permanenza del virus in superficie.

Le potenzialità del contagio non sono solo per una distanza al di sotto del metro e mezzo, anche la  permanenza in un locale anche ampio e per più di 10 minuti, potenzialmente può diffondere il virus a tipo aerosol.

Quali sono i sintomi e l’incubazione del COVID 19 ?

Per l’incubazione il periodo che intercorre tra il momento in cui si è entrati in contatto con il virus e la manifestazione dei primi sintomi non è stato ancora chiarito con certezza. Al momento si presume che passino da 2 a 14 giorni prima della manifestazione dei sintomi.

I sintomi sono simili a quelli dell’influenza: febbre, naso che cola, mal di gola e soprattutto tosse e difficoltà a respirare. Il sistema immunitario è in grado di contrastare il virus che causa la COVID-2019 (il nuovo coronavirus ormai ribattezzato SARS-CoV-2), ma quando i sintomi peggiorano, la malattia può evolvere in polmonite le cui complicazioni possono essere letali (e di fatto la polmonite è la responsabile ultima di molti dei decessi legati a COVID-2019). E’ una polmonite interstiziale, cioè colpisce le strutture “portanti” delle vie bronchiali

Ci spieghi la polmonite interstiziale acuta bilaterale

Le malattie interstiziali polmonari sono delle malattie causate da delle lesioni del tessuto di rivestimento degli alveoli polmonari, ovvero quello che possiamo definire il tessuto di sostegno o il pilastro portante dei nostri polmoni. Sono patologie poco note e, per fortuna, abbastanza rare, però nel loro insieme (considera che ne esistono più di 200 forme)

La polmonite interstiziale acuta è una patologia molto complessa ed estremamente aggressiva, che nel giro di poche giorni può portare a un’insufficienza respiratoria acuta, con sintomi simili alla sindrome da distress respiratorio acuto. Questa forma di polmonite è proprio quella che purtroppo accompagna i soggetti fragili, o più sfortunati, nelle rianimazioni dopo essere stati colpiti dal virus.

Questa malattia, tra l’altro, provoca la polmonite interstiziale bilaterale, ovvero quella che coinvolge entrambi i polmoni ed è il motivo per cui è necessaria la ventilazione meccanica.

Ci sono pazienti asintomatici?

Pare che alcuni malati di COVID-2019 siano asintomatici: sono contagiati dal virus e contagiosi, pur non presentando i sintomi della malattia, o presentandoli in maniera molto lieve.

È un problema, perché possono condurre una vita normale, senza rimanere a casa per colpa della malattia, contribuendo al contagio.

Chi è più a rischio?

L’analisi dei dati sui casi di COVID-2019 in Cina ci dice che – come per l’influenza – le persone più a rischio sono quelle anziane e con altre malattie pregresse (problemi cardiaci, innunodepressione, etc). Nell’81% dei casi i sintomi della malattia sono moderati.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi di polmonite interstiziale acuta può avvenire attraverso una serie di esami, quali la TC ad alta risoluzione, che mostra un danno alveolare diffuso in assenza di cause note di sindrome da distress respiratorio acuto ed è proprio il danno alveolare diffuso a confermare una diagnosi di polmonite interstiziale acuta.

Come curare la polmonite?

Non esiste una vera e propria cura per la polmonite interstiziale acuta. Generalmente il paziente viene aiutato con la ventilazione meccanica e con una terapia SINTOMATICA, ma l’efficacia di questo trattamento non è stata ancora stabilito. Se il malato riesce a superare la crisi iniziale, molto spesso si punta alla riabilitazione polmonare, che serve per sostenere la capacità aerobica. Nel caso Covid si stanno utilizzando numerose strategie terapeutiche, alcune già note per altre patologie come l’artrite reumatooide, HIV ecc, altre invece di nuovo utilizzo in atteso del tanto agognato vaccino.

Bisognerebbe evitare l’aspirina, l’ibuprofene, il naprossene, il voltarene (diclofenac), ecc., Perché favoriscono le forme gravi.  Si dovrebbe assumere solo paracetamolo *. Importante è non assumere ibuprofene o antinfiammatori se sospetti di Covid: in Francia 4 casi gravi di giovani senza patologia precedente hanno in comune l’assunzione di ibuprofene

Qual è la previsione sul probabile andamento della malattia

La prognosi per la polmonite interstiziale acuta non è positiva. La mortalità, purtroppo, è elevata: il 60% dei malati muore entro sei mesi dall’esordio e il decesso è collegato all’insufficienza respiratoria.

Se però il paziente riesce a superare l’episodio acuto iniziale, può recuperare completamente la funzionalità polmonare e tornare alla propria vita in poco tempo. I casi gravi di giovani sono pazienti che hanno assunto farmaci antinfiammatori all’inizio della malattia. 

Il virus può portare a problematiche cardiologiche?

Esiste poi il mondo ancora inesplorato delle cardiopatie post infettive che il Covid potenzialmente potrà determinare come è già successo per altre forme influenzali infettive.

Purtroppo l’esperienza sul campo ci darà risposte più certe su un mondo ancora sconosciuta e le cui conseguenze a breve e lungo tempo non si prevedono. Di certo un controllo cardiovascolare al momento della riapertura alla vita normale sarà d’obbligo per coloro che hanno avuto l’infezione da Covid19, ma ricordando che c’è una larga parte di persone che malgrado l’infezione non hanno presentato sintomi, un percorso di prevenzione cardiologica è da raccomandare a tutti.

Si parla di alcuni ipertensivi che potrebbero peggiorare

Secondo quando pubblicato in una lettera al British journal of Medicine, sembrerebbe che Il virus abbia  la capacità  di entrare nella cellula alveolare polmonare attraverso il recettore ACEII.  Quando si lega ad esso, lo sovraesprime e uccide la cellula alveolare. 

Da qui tutto ciò che produce.  Gli uomini hanno più recettori delle donne, gli asiatici più dei caucasici e le persone che assumono farmaci antiipertensivi come gli antiACE e in particolare gli anti-ACEII hanno una sovraespressione brutale del recettore e quindi sono più sensibili alle infezioni e l’infezione è più grave.

 

Ci dica un decalogo per ridurre le probabilità di contrarre il coronavirus

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato un decalogo per ridurre le probabilità di contrarre il coronavirus, oppure di contagiare gli altri qualora si fosse portatori dell’agente infettivo. Anche la Regione Lombardia e il Ministero della Salute hanno dato delle indicazioni. Eccole riassunte in questi sette punti:

 

  1. Lavarsi le mani frequentemente e con il sapone oppure utilizzare detergenti a base di alcol. Questo è sufficiente a uccidere il virus.

 

  1. Se si tossisce o si starnutisce bisogna coprire la bocca e il naso con il braccio flesso. Se si utilizzano fazzoletti, vanno gettati via subito in un cestino, possibilmente chiuso da un coperchio. Subito dopo bisogna lavarsi le mani.

 

  1. Mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone, soprattutto se tossiscono o starnutiscono.

 

  1. Bocca, naso e occhi sono le porte di ingresso del virus nel nostro organismo. La raccomandazione è evitare di toccare queste parti del viso con le mani.

 

  1. In caso di sintomi non bisogna andare al pronto soccorso, ma chiamare il seguente numero verde: 800 556 600

che possiamo tradurre anche nei due momenti di principale rischio della nostra giornata, cioe’ all’ingresso e all’uscita da casa:

 

Come ridurre i rischi quando rientriamo a casa?

quando torni a casa cerca di non toccare niente, togliti le scarpe, disinfetta le zampe del tuo animale domestico sei è uscito, togliti gli indumenti esterni e metti in un sacchetto per la biancheria e lavali con candeggina a più di 60°, lascia borsa portafoglio chiavi in una scatola all’ingresso, fai la doccia

e se non puoi, la va bene tutte le aree esposte mani polsi viso eccetera, lavare il telefono gli occhiali con acqua e sapone o alcol, pulisci le superfici di ciò che hai portato fuori con candeggina prima di riporle, togliti i guanti con cura gettali vie lavati le mani, ricorda che non è possibile effettuare una disinfezione perfetta ma ricordiamo l’obiettivo è ridurre il rischio.

Come proteggersi quando usciamo di casa?

quando esci indossa una giacca a maniche lunghe, raccogli i capelli non indossare orecchini bracciali anelli, sei hai  una maschera indossala alla fine poco prima di uscire, cerca di non usare i mezzi pubblici, se esci col  tuo animale domestico, cerca di non farlo strofinare sulle superfici esterne, prendi delle salviette usa e getta, usale per coprire le dita quando tocchi la superficie,  se tossisci o starnutisci fallo su un gomito non sulle mani o in aria, cerca di non pagare in contanti, disinfetta le tue mani, lavati le mani dopo aver toccato qualche oggetto o  superficie , non toccarti il viso finché non hai le mani pulite“, mantieni  la distanza di almeno un metro dalle persone.

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