PIANELLA – Lavoro frenetico nel centrosinistra abruzzese per cercare di risolvere la questione della candidatura di Giorgio D’Ambrosio alle regionali del 25 maggio, inserito all’ultimo minuto e a quanto pare all’insaputa di tutti nella lista provinciale pescarese del Centro Democratico, dopo che il Pd aveva deciso di tenerlo fuori perché al centro delle polemiche, soprattutto in seguito al clamore mediatico della vicenda della megadiscarica dei veleni di Bussi.
Dopo una lunga e movimentata riunione a cui ieri sera hanno partecipato i partiti della coalizione escluso il Cd, oggi si continuano a valutare le diverse possibilità, anche dal punto di vista legale. Da più parti viene chiesto di rompere l’alleanza con il partito di Tabacci, ma formalmente ciò non è possibile perché le liste sono state già depositate. Si valuta anche la possibilità di far fare un passo indietro a D’Ambrosio, ma lui non intende rinunciare. Quattro candidati del Cd, inseriti nella stessa lista di D’Ambrosio, dopo aver inviato un documento al partito nazionale per chiedere chiarimenti, intendono rinunciare alla campagna elettorale, non potendo ritirare formalmente la candidatura. Durissima la presa di posizione di Sel che, assieme all’Idv, nel chiudere l’accordo col Pd, aveva posto un veto sulla candidatura di D’Ambrosio. Il coordinatore regionale Tommaso Di Febo parla di operazione “vile e irresponsabile” e sottolinea la necessità di una “presa di posizione netta di tutti i partiti della coalizione e del candidato presidente per estromettere dall’alleanza il Centro Democratico”. “La vicenda è allarmante e impone scelte durissime e drastiche nei confronti di questi personaggi squallidi che hanno gestito in modo maldestro un’operazione all’insaputa della coalizione, del candidato presidente e di diversi candidati del Centro Democratico. Crediamo che una candidatura come questa, frutto di un vero e proprio atteggiamento vile e opportunistico – afferma Di Febo – sia controproducente e soprattutto dannosa e renda poco credibile la coalizione stessa”.
ESCLUSA LISTA DELL’AQUILA DI ABRUZZO CIVICO. Manca la fotocopia dei documenti dei sette candidati, il tribunale dell’Aquila esclude la lista aquilana di Abruzzo Civico dal voto delle prossime regionali. Lo si apprende al termine dei lavori dell’Ufficio centrale circoscrizionale, che avvengono di domenica perché per legge vanno completati entro 24 ore dalla scadenza per la presentazione delle liste, quindi a mezzogiorno di oggi. Si tratta della cosiddetta “lista dei transfughi” che, a sostegno del candidato presidente del centrosinistra, Luciano D’Alfonso, candida esponenti già di centrodestra, come l’ex assessore regionale Daniela Stati, il consigliere provinciale ex Udc Andrea Gerosolimo, ma anche alcuni ‘ribelli’ del Partito democratico, come l’ex sindaco di Pizzoli, Gianni Anastasio, che non ha accettato la mancata candidatura. In particolare, la copia del documento di identità dovrebbe corredare per ognuno dei candidati l’autocertificazione che attesta l’assenza di cause di ineleggibilità. Ma non è stata presentata per nessuno, e quindi i sette nomi sono stati via via eliminati fino a rendere la lista impresentabile perché con zero candidati. In teoria il vizio dovrebbe essere facilmente sanabile presentando la documentazione integrativa, anche se i tempi sono ristretti e sempre normati dalla legge regionale 9/2013, dai commi 2, 3 e 4 dell’articolo 13. “I delegati di ciascuna lista possono prendere cognizione, entro la stessa sera, delle contestazioni effettuate”. Dopodiché, “L’Ufficio centrale circoscrizionale torna a riunirsi il giorno successivo, alle ore 9, per ascoltare eventualmente i delegati delle liste contestate o modificate ed ammettere nuovi documenti o un nuovo contrassegno e deliberare seduta stante”. In ogni caso, “le decisioni dell’Ufficio centrale circoscrizionale devono essere comunicate, nella stessa giornata, ai delegati della lista”.