RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Nonostante l’altisonante sconfitta elettorale maturata nelle ultime elezioni politiche, dove a Penne il PD ha raggiunto uno striminzito 11,89% (nel sezione di Roccafinadamo, ad esempio, la percentuale si avvicina allo zero virgola con 6 voti ottenuti) – nel ‘900 le dimissioni erano d’ufficio (come hanno fatto d’altronde i suoi superiori Renzi e Rapino) -, il segretario cittadino Andrea Vecchiotti non perde occasione per propinare affermazioni denigranti, cariche di odio e fuorvianti. È questo il nuovo che avanza?
Notiamo anche una sorta di nervosismo che emerge nel PD pennese. La domanda nasce spontanea: quali sarebbero le omissioni amministrative formalizzate dall’attuale amministrazione comunale? Invitiamo, dunque, il segretario a riflettere prima di scrivere fandonie e avvelenare i pozzi. Il disco rotto e piagnucoloso di Vecchiotti contiene sempre la stessa macedonia di “copia e incolla“: costruzione della scuola elementare “Mario Giardini”, riqualificazione di piazza Luca da Penne, musei e vendita di Vestina Gas dove emerge l’erezione del “super io” che l’ex sindaco Rocco D’Alfonso cerca di mostrare al solo fine di giustificare la propria esistenza dopo le sconfitte del 5 giugno 2016 e del 4 marzo 2018. Un appunto: con il terremoto e la paura non si scherza né dovrebbero essere oggetto di dibattito politico. Al gruppo “Penne Viva” non interessa fare paragoni con “quello e con quelli”, noi amministriamo la città per il bene comune e non abbiamo caminetti interni a cui rendere conto; una riflessione però la facciamo lo stesso: il segretario Vecchiotti dica pubblicamente quali siano i risultati raggiunti dall’Amministrazione comunale di Rocco D’Alfonso a favore della Città di Penne. Di quella esperienza amministrativa i pennesi ricordano il titolo professionale inesistente del sindaco (interrogazione del consigliere comunale Gabriele Pasqualone, stesso partito), la delocalizzazione in Via dei Lanaioli della scuola Mario Giardini, la costruzione della fontana in Piazza Luca da Penne, le numerose crisi politiche registrate nella maggioranza di centrosinistra, il declassamento e lo smembramento del presidio ospedaliero “San Massimo” ad opera del PD (rectus, Luciano D’Alfonso e Silvio Paolucci), le doppie cariche di Rocco D’Alfonso al momento della sua elezione (sindaco e consigliere di circoscrizione a Reggio Emilia), la fuga notturna dell’ex primo cittadino nella segreteria del Presidente D’Alfonso e i numerosi pasticci amministrativi collezionati come un album fotografico: il servizio della raccolta dei rifiuti, la vendita last minute (avvenuta il 28 dicembre 2015) di un immobile commerciale di Via De Sterlich al solo fine di chiudere il bilancio (operazione che ha inguaiato perfino il presidente della Regione), la (s)vendita della partecipazione (12%) di Vestina Gas Srl con tanto di modifiche strampalate dello statuto societario e non per ultimo il famigerato debito contratto con Banca Intesa che dal 2011 è stato occultato nei cassetti del Comune per evitare il dissesto finanziario. Noi costruiamo la politica del confronto e del dibattito e ci siamo candidati per rilanciare Penne e la sua comunità. Non capiamo, infine, la difesa corale del PD verso il dirigente scolastico del Marconi, né abbiamo compreso la lunga lettera scritta dalla signora Pizzi, senza peraltro che il sindaco Semproni l’abbia mai chiamato in causa politicamente: non vorrei che ci fosse nell’aria una promessa di candidatura in vista delle prossime elezioni regionali e comunali? Al sindaco Semproni confermiamo pieno sostegno al cospetto di un partito, il PD, che dal 4 marzo non c’è più.
Il gruppo consiliare Penne Viva