«La struttura sanitaria del Carmine potrà essere aperta solo utilizzando fondi di privati; oggi, con la spending review, è impensabile reperire fondi per aprire un nuovo ospedale o centro sanitario. Proponiamo di attivare un fondo comune di investimento immobiliare tra Comune (proprietaria dei terreni), Asl (proprietaria dell’immobile sinora costruito), Università d’Annunzio e privati.
Esempi del genere, in Italia, ci sono e sono funzionanti come è accaduto recentemente a Perugia». Lo sostiene in una nota il coordinamento cittadino del Pdl di Penne che commenta l’interrogazione parlamentare di Italia dei Valori. «Come è evidente in passato ci sono stati sprechi incontrollati nella gestione della sanità regionale; secondo gli studi della Asl di Pescara, difatti, per aprire la struttura del Carmine, più volte riconvertita, oggi sono necessari circa 30 milioni di euro. L’unica strada perseguibile, ma l’ultima parola spetta sempre al Commissario Chiodi e al direttore generale della Asl di Pescara, Claudio D’Amario, è quella del fondo comune di investimento immobiliare al quale potrebbero partecipare enti e privati, in particolare banche. Noi siamo convinti che sia questa l’unica possibilità per donare alla comunità una struttura così grande e strategica per il territorio vestino, che potrebbe ospitare, inoltre, un centro per malati oncologici o una residenza per anziani. Vogliamo ricordare che l’immobile è ubicato a pochi metri dalla riserva naturale Lago di Penne e dunque si coniuga bene con il progetto di recupero finalizzato al comparto sociale. Nei prossimi giorni – conclude il Pdl di Penne – chiederemo un incontro ufficiale al Presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, e al Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, per affrontare questo tema».