De Bonis (PD): «debiti generati da improvvide coalizioni»

PENNE – Con un manifesto affisso ieri sera per le vie cittadine, il Partito democratico – targato Piero De Bonis – chiarisce la genesi della valanga di debiti che oggi atrofizza il Comune di Penne.

Non fa nomi De Bonis, ma, fulmineo, entra a gamba tesa sulle precedenti amministrazioni comunali. «I debiti sono stati accumulati da improvvide coalizioni politiche che hanno amministrato prima di noi», scrive a caratteri cubitali il segretario del Pd, il quale, nel manifesto, sostiene che la maggioranza del sindaco Rocco D’Alfonso abbia «onorato debiti per tre milioni di euro». Una pesante mazzata contro i sindaci Lucio Marcotullio, Paolo Fornarola e Donato Di Marcoberardino, sindaci di centrosinistra. Il segretario del Pd, Piero De Bonis, ha carattere e grinta, evita anche di nascondersi dietro un dito, quando distribuisce ombre sul passato e responsabilità a uomini del suo partito. Se il sindaco Rocco D’Alfonso è inguaiato, la colpa è di chi ha amministrato sino al maggio 2011. Coalizioni politiche (Ds e Margherita) che hanno ingessato il Comune con operazioni amministrative di fatto improduttive. Richiama anche i normi di Gino Bianchini e Vincenzo Di Simone, oggi consiglieri comunali di opposizione, in passato invece assessori in maggioranze di centrosinistra. De Bonis infine replica al Pdl, definendo Baldacchini e Savini come il “Gatto e la Volpe”, sollevando, sempre nel manifesto, le contraddizioni del coordinatore del Pdl di Penne: “perché Baldacchini si è candidato se oggi chiede quotidinamente il commissariamento dell’ente?”.

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