RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – La negativa sinergia tra ritardo infrastrutturale e carenza di servizi di base costituisce la principale ragione dello spopolamento dei territori interni della provincia di Pescara: segnatamente l’area vestina intesa nelle sua accezione più larga.
I giovani vanno via, prioritariamente, perché manca il lavoro e con esso prospettive di lungo respiro ma, negli anni, la soppressione di uffici pubblici periferici e la riduzione di prestazioni sanitarie hanno esteso l’esodo alle fasce di età più avanzate. Fenomeno questo destinato a divenire inarrestabile e letale se, a partire da un’attenta riflessione, non fiorirà una rapida e concreta strategia politica che rimetta al centro bisogni, speranze, progetti e sogni delle famiglie che in queste aree hanno scelto di continuare a vivere, nonostante tutto.
C’è bisogno di un vigoroso appello ai liberi e forti; a partire da tutti i sindaci dei paesi interessati che sono autentici eroi chiamati a fronteggiare quotidiane emergenze in perfetta solitudine istituzionale, con strutture e risorse insufficienti ma sempre e comunque con enormi assunzioni di responsabilità.
Le prossime elezioni regionali sono un’occasione irripetibile per mettere da parte campanilismi e appartenenze partitiche, fare squadra ed eleggere rappresentanti autoctoni e coraggiosi, pronti a dare battaglia nell’unica sede istituzionale che può mettere in campo progetti e risorse necessarie. Sia chiaro: non ambizioni personali da alimentare nè carriere da costruire, ma una scommessa possibile e concreta da dedicare ai nostri figli e nipoti, che dia possibilità alle persone di scegliere tra un destino tristemente segnato di un riscatto vero, a portata di mano.
Leandra D’Angelo, Giuseppe Cantagallo, Vincenzo di Simone, Lauro Bifari