I cittadini di Penne assistono all’ennesimo tira coperta da parte della politica, l’ultimo quello se il merito dello sblocco dei finanziamenti previsti vada al Centro Sinistra o al Centro Destra, più specificatamente alle azioni di Silvio Paolucci e Luciano D’Alfonso, in carica dal 2014 al 2018 o all’attuale duo composto da Nicoletta Verí, assessore alla Sanità e Marco Marsilio, Presidente Regione Abruzzo, entrambi in carica dal 2018.
Il pomo della discordia dell’odissea dello Ospedale San Massimo, in realtà sono anch’essi due e riguardano i finanziamenti di 12,5 milioni ciascuno, uno indirizzato all’adeguamento sismico l’altro attinente agli investimenti in edilizia sanitaria ex Art. 20 Legge 67/88.
Al primo finanziamento si aggiungono, come è emerso dalla conferenza stampa del 27 novembre, altri 200 mila euro a seguito dell’attuazione del potenziamento della rete ospedaliera-Covid 19, per realizzare il pre triage pronto soccorso, e ulteriori 800 mila euro per l’ampliamento degli spazi a servizio della dialisi.
Il PD ha sempre ribadito che le basi dei fondi fossero contenuti nelle leggi di stabilità dei governi di centrosinistra e nell’intesa in Stato-Regioni siglata nell’autunno del 2018 per cui alla loro azione andrebbe ascritto il risultato. Sta di fatto che, come annunciato, i lavori di ristrutturazione partiranno ad aprile e cominceranno dai padiglioni B e D , mentre approvate anche le delibere per l’implementazione del personale infermieristico e medico.
Non manca di farsi sentire la voce dell’Associazione Salviamo l’Ospedale di Penne, guidata da Nicola Spoltore. In una lettera indirizzata a tutti gli organi politici regionali coinvolti ed anche al direttore dell’Asl di Pescara Vincenzo Ciamponi, l’associazione mette sulla bilancia la sua proposta.
“Già da questa estate l’Associazione è a conoscenza della esistenza di due finanziamenti di uguale importo, di 12,5 milioni di euro, destinati ai lavori di messa in sicurezza, adeguamento sismico e ristrutturazione del nosocomio Vestino. Poiché i lavori di cui al progetto D’Alfonso/Paolucci di solo adeguamento strutturale e sismico, causerebbero la chiusura dell’ospedale per oltre due anni, forse definitivamente, siamo a chiedere di riunire I due finanziamenti e di procedere, con l’intera somma di 25 milioni di euro, alla costruzione di un nuovo blocco ospedaliero nel quale verrebbero trasferiti tutti I servizi dell’attuale struttura.“
Il timore, ascoltando le parole di Spoltore, di Giancaterino ma anche di tanti altri cittadini che stentano ad avere fiducia dopo anni di parole, parole e parole, che possa regnare un caos di disorganizzazione a scapito degli utenti e che questa possa causare un rallentamento dei lavori e di conseguenza un’ulteriore stasi con sospensione dei servizi.
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