Vostro Onore, la montagna ci salverà

Penne
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PENNE – Se il giudice di Pace pare destinato a restare operativo, qualche spiraglio sembra scorgersi anche per la sezione distaccata del tribunale che il governo intende sopprimere così come tutte le altre 219 italiane.

Il parere emesso dalla commissione giustizia del Senato, presieduta dal romagnolo Filippo Berselli del Pdl, ha raccomandato al governo di confermare le sezioni distaccate site in territori montani. “E’ indispensabile il loro mantenimento”, sostengono i senatori che hanno votato un parere, sia pure con una maggioranza orfana del Pd che ha imposto ai suoi esponenti di evitare di scrivere quali uffici siano da mantenere. Penne dunque è considerata una città montana e tra l’altro è stata sede della Comunità Montana Vestina, ora soppressa. Se si considera che il giudice di Pace, come ha dichiarato a Lacerba l’onorevole del Pd Lanfraco Tenaglia, membro la commissione giustizia della Camera, sarà probabilmente salvato acquisendo il territorio di Pianella, che perderà il proprio giudice, ecco che il capoluogo vestino potrebbe guadagnare punti. Anche perchè con l’ufficio del giudice di Pace, la sezione distaccata di tribunale sarebbe il necessario completamento poichè il giudice unico di primo grado funge da appello ai procedimenti giudiziari provenienti dal giudice di Pace. Accorpando Pianella, l’ufficio pennese salirebbe a quota 60 mila abitanti di popolazione servita, raggiungendo così la stessa fetta di abitanti già di competenza della sezione distaccata di tribunale sin dal ’98, quando venne istituita. Un’altra motivazione che va considerata quando, il mese prossimo, il governo redigerà il decreto legislativo finale sulla nuova geografia giudiziaria italiana è data dalle conseguenze del sisma del 6 aprile del 2009. Così come è stato deciso per la salvezza dei tribunali di Vasto e Lanciano, Sulmona ed Avezzano, anche per tutte le altre realtà abruzzesi (si pensi al circondario pennese dove alcuni paesi fanno parte del cratere sismico) potrebbe scattare una sospensione di tre anni delle decisioni sulla epocale riforma. Che comunque cadrebbero nel prossimo settembre quando scadrà la delega legislativa di un anno fa. E saremmo a pochi mesi dalle elezioni politiche: le lamentele dei territori cui verrebbero tolti gli uffici giudiziari si sprecano da Nord a Sud, passando per le isole. Gli aggiustamenti sono inevitabili. Politicamente, che il governo tecnico lo sappia.

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