RISTORANTE LA BILANCIA CAPUT MUNDI
Grande successo per la tradizionale serata dedicata a Sant’Antonio Abate con un menù che è riuscito di nuovo a stupire

Sergio, Antonietta, Ute Di Zio e tutto lo staff del Ristorante La Bilancia di Loreto Aprutino, ieri sera hanno messo a tiro un nuovo centro nella storia della cucina tradizionale. Se il ristorante fosse uno stadio potremmo dire “pieno in ogni ordine di spalti” perchè ogni sala era stracolma di persone, ognuna al loro posto e tutti i posti perfettamente organizzati. 

L’appuntamento consueto con la celebrazione di Sant’Antonio del 17 gennaio non è un evento per La Bilancia ma si delinea ormai come un vero rito e quello che stupisce, oltre la qualità del cibo, è proprio l’impeccabile organizzazione e la cura del servizio. Un vanto che ormai supera i confini regionali e si può raccontare solo con il sentimento. Emozione che custodisce i ricordi dei sapori e che, grazie alla regina della cucina Antonietta, ritrovi ad uno ad uno, intatti come se a cucinare fosse ancora tua nonna.

Siamo ai limiti del miracolo se si pensa a quanto quotidianamente ripetiamo sul fatto che non ci siano più i sapori di una volta!  Questo è quanto abbiamo ascoltato dai commensali che, per la prima volta, si ritrovavano nei vari tavoli: mamma il brodo me lo faceva proprio così, le tagliatelle mi ricordano quelle di mia zia, oddio, mi ricordo il nonno che ci preparava lu cif e ciaf! E si, perchè il menù proposto con più di cinque portate era tutto a base di maiale del quale, notoriamente, non si butta via niente: dalla coppa preparata in casa Di Zio, alla provatura di salcicce di fegato, alla zuppa di fagioli tondino del Tavo con piedini, orecchie e cotenna, ai quadrucci cotti nel brodo fatto con la testa di maiale, fino alla pancetta e ferfelloni fritti.

Finisce tutto a tarallucci e vino, e per la prima volta siamo felici così, appagati e pronti a raccontare la meraviglia di una serata speciale. Preceduta dalla rievocazione dell’incontro tra il Diavolo e Sant’Antonio, messo in scena dal Teatro del Paradosso che, grazie a Fausto Roncone, Belzebù di tutto rispetto e Giacomo Vallozza, un santo errante ad invocar la pace, ha coinvolto i partecipanti nella sacralità del gesto e della parola teatrale, l’appuntamento 2025 è salvo.

Tra i tavoli cammina veloce Sergio, lui che ne ha sempre pensato una più di Bertoldo, superato il 50esimo anno di attività del ristorante La Bilancia, con la mente è già al 2026, nella inesorabile e continua sfida di superare sé stesso.

S.d.L.

Giacomo Vallozza nei panni di Sant’Antonio
Menù del convivio in onore di Sant’Antonio

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