“Se è vero che repetita iuvant speriamo che valga anche per i componenti del Circolo Pd di Penne i quali dicono e contraddicono sulle grandi opere previste sul territorio di Penne. In primo luogo, i lavori di potenziamento e sviluppo dell’Ospedale San Massimo sono in corso per l’importo iniziale di 12,5 milioni di euro, ai quali non si sono mai aggiunti i 12,5 milioni di euro del Governo Renzi che non sono mai arrivati. In caso contrario, quei fondi sarebbero stati vincolati e dunque nessuno li avrebbe potuti dirottare su altri interventi. In secondo luogo, il centrodestra sta lavorando al rifacimento della Loreto-Penne, dopo che la sinistra non ha mai pensato di occuparsene e lo faremo con i fondi del Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza. A questo punto ci auguriamo che rileggere le nostre risposte due o tre volte sia sufficiente per consentire al Pd di assimilare le informazioni che non rifiuteremo mai di fornire”. Lo hanno detto i consiglieri provinciali dell’area Vestina Emidio Camplese, assessore al Comune di Penne, Antonio Zaffiri per Collecorvino e Gianfranco De Massis di Elice replicando al nuovo intervento del Circolo di Penne del Partito Democratico.
“La pezza del Circolo Pd di Penne è davvero peggio del buco creato nei giorni scorsi da altri componenti, anche regionali, del Pd che avevano esternato una serie infinita di inesattezze – hanno sottolineato i consiglieri provinciali Camplese, Zaffiri e De Massis -, se non vere e proprie ‘bufale’.
Partiamo dalla prima: non è vero che per la ristrutturazione del San Massimo disponevamo di 25milioni di euro. Il finanziamento reale e concreto era di 12,5milioni di euro, i lavori sono partiti e l’unico rallentamento è stato causato dai pareri della Sovrintendenza ai Beni Ambientali, pareri obbligatori visto che una parte dell’edificio insiste su un bene di pregio architettonico. I presunti 12,5 milioni di euro promessi dal Governo Renzi per il ‘San Massimo’ non ci sono mai stati, in caso contrario avendo una destinazione precisa mai nessuno li avrebbe potuto distrarre.
Sul valore strategico della Loreto-Penne credo che ci sia poco da rimarcare, peccato che il Pd che pure ha governato per decenni Provincia, Regione o Comune, non abbia mai sentito la necessità di provvedere al suo potenziamento. Lo farà il centrodestra.
E poi: l’Istituto ‘Marconi’ tornerà nella sua storica sede di Palazzo de Sterlich. Purtroppo, come il Pd ben sa, a dilatare i tempi e le procedure burocratiche è stata semplicemente l’Anac che ha dovuto mettere la propria certificazione su ogni minimo pezzo di carta, portando tutto l’iter dei lavori sotto il suo rigido controllo per volontà dell’Ufficio Scolastico Regionale. Sostiene il Pd che se abbiamo aggiudicato lo studio di progettazione per la cifra di appena 85mila euro circa, è stato inutile fare un bando di gara per 222mila 482 euro, ovvero, secondo il Pd, considerando l’esiguità della spesa, la Provincia di Pescara avrebbe potuto fare un affidamento diretto. Peccato che quella somma a base di gara, 222mila euro, non l’ha decisa né stabilita la Provincia, ma l’Anac che ha imposto quella somma valutata sull’importo dei lavori. In appena 30 giorni la Provincia ha garantito l’aggiudicazione, fatto salvo poi lo stop all’affidamento della stessa progettazione sempre perché l’Anac ogni tre mesi inviava un quesito, sino ad arrivare a un anno di burocrazia. Ora l’iter è finalmente giunto a conclusione ed entro l’estate la Provincia conta di poter aggiudicare i lavori.
Poi l’Ospedale: i lavori sono iniziati, anche in ottemperanza al rispetto dei tempi della Sovrintendenza mentre non corrisponde al vero la presunta volontà di sopprimere l’Unità operativa semplice del Blocco Operatorio. Anzi, attualmente il blocco operatorio di Penne dipende da Pescara, è quindi volontà della Asl renderla indipendente da Pescara e trasformarla in Unità Operativa Semplice Dipartimentale Penne-Popoli, che non significa renderla dipendente da Popoli, esattamente come già avvenuto per i reparti di Ortopedia, Otorinolaringoiatria, e l’Urologia, dunque parliamo di un potenziamento del reparto, non di un demansionamento. Infine a breve arriveranno le somme destinate alle imprese dell’area vestina e comprese nel Cura Abruzzo”.