“Per la portualità abruzzese i fondi ci sono, ora bisogna attivarsi per spenderli nel più breve tempo possibile, a partire dai fondi del Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza-PNRR che ha tempi ben contingentati. E saranno quegli investimenti a restituire un ruolo centrale ai nostri scali, Pescara, Ortona, Vasto, attribuendo a ciascuno una precisa finalità nel traffico passeggeri, merci e industriale”. Lo ha detto il Segretario Generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale Salvatore Minervino, nel corso del dibattito promosso dall’Associazione ‘Professione Italia’ su ‘I Porti Abruzzesi e le Autostrade del Mare – Nuovi Percorsi del Commercio Mondiale’, incontro moderato dal Presidente della Sezione di Pescara l’avvocato Pietro Paolo Ferrara. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Pescara Carlo Masci, l’onorevole Nazario Pagano Presidente della Prima Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, l’onorevole Guerino Testa Segretario della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il Segretario Generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale Salvatore Minervino, il Presidente dell’ASPO Agenzia Speciale per i porti di Ortona e Vasto Mario Miccoli, Marina D’Orsogna Professore Ordinario di Diritto Amministrativo dell’Università di Teramo, Silvano Pagliuca Presidente di Confindustria Abruzzo, l’avvocato Antonio De Angelis Presidente nazionale Professione Italia.
“Per l’Abruzzo è centrale il dibattito sulle Autostrade del mare e sui collegamenti Ten-t – ha sottolineato il sindaco Masci -, così com’è strategico il potenziamento del collegamento ferroviario verso Roma. Oggi Pescara vive il paradosso di una città di mare che non ha un porto, lo stiamo realizzando in questi anni, ma sono innegabili le difficoltà che vive anche la nostra marineria. Fondamentale l’impegno civico dei professionisti che si mettono in campo per dare un contributo di idee e di prospettive sul tema”. “Il territorio abruzzese – ha aggiunto l’onorevole Pagano – è da troppo tempo marginalizzato, punto nodale di una dorsale adriatica da sempre bistrattata. Il potenziamento porti, facilitando l’inserimento di nuove aziende, è un sistema per attrarre imprese che dobbiamo sostenere attraverso le facilitazioni delle Zes”.
“Le autostrade del mare ha sottolineato l’onorevole Testa – producono un risparmio di 7 milioni di euro in breve tempo, considerando che oggi il 90 per cento delle merci viaggia via mare”. “Se oggi c’è un settore in cui l’Abruzzo registra un tangibile salto di qualità nel comparto infrastrutture, grazie al Governo Marsilio, é sulla portualità – ha detto il Presidente del Consiglio regionale Sospiri -: pensiamo ai 3 lotti finanziati per il porto di Pescara che è l’approdo turistico per eccellenza; il dragaggio del porto di Ortona; l’inserimento del porto di Vasto tra gli scali nazionali che per i suoi fondali è assolutamente alternativo a Vasto. L’Abruzzo è indiscutibilmente oggi una delle regioni adriatiche più attrezzate, le risorse per potenziare gli scali ci sono e vanno spese subito: su Pescara il primo lotto è già partito, il secondo partirà a breve; così come velocemente vedremo l’escavo per i fondali dei porti di Ortona e Vasto.
Di fatto i tre scali rappresentano i caselli pronti delle autostrade del mare e potremo competere con la portualità transfrontaliera. Il rapporto con il mondo delle professioni è utile alle performance della Regione Abruzzo, grazie a Marina D’Orsogna Professore Ordinario di Diritto Amministrativo dell’Università di Teramo abbiamo trovato gli strumenti per non perdere i finanziamenti, ed è fondamentale perché l’acqua è il metodo più sicuro per trasportare componentistica dei sistemi produttivi e per portare il prodotto nei luoghi in cui va venduto, siamo nel cuore del Bacino Mediterraneo e di fronte alla porta dell’est, per noi anche la Pescara-Roma ha soprattutto valenza commerciale per arrivare a Civitavecchia. Abbiamo sbloccato ingenti risorse per la nostra portualità regionale perché ci sono alcune delle più grosse aziende del nostro territorio, dalla De Cecco alla Walter Tosto, che rischiano danni enormi se non riuscissero più a utilizzare la via dell’acqua per il trasporto merci”. A tracciare un quadro della portualità è stato proprio il Segretario generale Minervino: “Il tallone d’Achille dell’Abruzzo resta la conformazione dei porti che determina problemi di dragaggio.
Oggi la nostra Autorità gestisce 6 porti e 1 infrastruttura petrolifera su 250 chilometri di costa e i numeri dell’Adriatico centrale ci dicono che nel solo 2022 sono state trasportate via mare ben 11milioni 744mila 577 tonnellate di merci e 958mila 305 passeggeri, con +31 per cento rispetto al 2021. Numeri che ci rendono chiaro quanto sia importante investire sugli scali abruzzesi per consentire loro di entrare a regime in tale fetta di mercato. A Pescara i lavori sono in pieno svolgimento con la deviazione del Porto canale-tratto terminale del fiume, ovvero il lotto 1. L’importo complessivo dei lavori è pari a 52milioni di euro. Il porto di Ortona ha una destinazione commerciale, quello di Vasto ha una vocazione industriale e anche qui ci sono i fondi per il dragaggio e il potenziamento di porti e banchine.
Occorre riuscire a spendere velocemente tali fondi per dare opportunità allo sviluppo del traffico intermodale e alle aziende delle aree interne”. “Manca allo stato attuale – ha sottolineato il dottor Miccoli – un Piano Regolatore territoriale che l’Autorità di sistema deve redigere entro 3 anni definendo le peculiarità, dei singoli scali. L’Abruzzo è una regione cerniera che ha bisogno di infrastrutture, attingendo al PNRR e alla ZES”. “Obiettivo dell’incontro – ha sottolineato l’avvocato Pietro Paolo Ferrara Presidente Professione Italia Sezione di Pescara – era accendere la miccia del dibattito e focalizzare l’attenzione sul tema delle infrastrutture da cui dipende il mondo delle professioni”.