PENNE – Si accendono i riflettori sull’appalto del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti.
Un paio di giorni fa, i carabinieri si sono recati all’ufficio tecnico e in quello della segretaria generale dell’ente per acquisire la documentazione. Gli uomini del Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma ed i colleghi della compagnia pennese, diretta dal capitano Massimiliano Di Pietro, si stanno muovendo sia sulla base di una denuncia presentata, ma anche in maniera autonoma sull’intera questione della differenziata: una vera novità che da marzo coinvolge i pennesi fra mille polemiche (specie per chi abita nelle contrade e in case sparse) e benefici più futuri che presenti. C’è un problema: l’amministrazione guidata dal sindaco Rocco D’Alfonso non ha ancora firmato il contratto con l’associazione temporanea d’imprese foggiane, formata dalla Ecoalba e dalla Sima Ecologica. Dopo sei mesi, manca ancora il certificato antimafia dalla prefettura di Foggia. L’appalto è stato infatti assegnato a dicembre per un importo complessivo quinquennale pari a 7 milioni 604 mila 500 euro. Dell’intervento dei carabinieri e del certificato antimafia mancante ha parlato una giunta riunita d’urgenza da D’Alfonso e dall’assessore al ramo, Margherita D’Agostino. Il servizio è partito sulla base del capitolato d’appalto invece a marzo con una serie di disservizi legati all’ampiezza del territorio ed alla rivoluzione culturale che ne è derivata fra i pennesi. Sul tavolo del capitano Di Pietro, c’è comunque una denuncia contro ignoti per abbandono di rifiuti e contro il Comune: l’ha sporta Cristina Labricciosa. Ai carabinieri ha messo nero su bianco che su un suo terreno, in contrada Campetto, vicino agli impianti sportivi, a maggio i gestori del servizio hanno collocato un cassonetto di grandi dimensioni e lì vi hanno conferito i rifiuti i residenti della zona e non solo. Poi il cassonetto è stato tolto e la donna si è ritrovata sulla sua proprietà una vera e propria discarica a cielo aperto: pattume domestico, materassi, assorbenti, stendi panni. Il sindaco Rocco D’Alfonso ha dichiarato che la sua amministrazione si è già attivata per rintracciare i responsabili delle condotte illegali: si tratterebbe di residenti nel centro storico. Qualche giorno fa intanto il consiglio comunale ha votato il regolamento sulla gestione della raccolta differenziata con le relative sanzioni (voto favorevole anche dall’opposizione di Sel) imponendo obblighi anche al gestore ed al Comune. “Ma doveva essere approvato prima del bando in modo tale che tutti i partecipanti avessero ben chiari i diritti ed i doveri”, ha osservato Alfredo Cantagallo, segretario del gruppo civico Insieme per Penne. Sulla stessa critica lunghezza d’onda anche il circolo cittadino Città Storica di Forza Italia.