RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – In riferimento a quanto dichiarato dal primo cittadino di Penne nell`articolo “Ora vi dico qualcosa di vero” pubblicato nel vostro n.2 del 4 marzo…
Sono il Dirigente Scolastico del Marconi di Penne, di quello storico Istituto che fino al 18 gennaio dello scorso anno era ospitato nell`elegante palazzo Alprandi-De Sterlich. Sono il legale rappresentante di quella comunita` scolastica che il 19 gennaio, dopo il crollo del tetto della storica sede centrale, si e` trovata in mezzo a una strada potendo contare sulla sola sede succursale (riconsegnata al suo scopo, dopo 8 lunghi anni di chiusura, solo l`8 aprile dell`anno prima). I miei studenti sono stati costretti a sei lunghi mesi di doppi turni, perche` a Penne non e` stato trovato un locale capace di ospitarci. Circa 400 famiglie, per sei mesi hanno dovuto cambiare le proprie abitudini: hanno dovuto rinunciare a pranzare con i propri figli a settimane alterne quando questi erano impegnati nelle lezioni pomeridiane. Tutto il personale scolastico, dai docenti, agli studenti, al personale Ata, ha dovuto rinunciare alla propria vita sociale perche` non poteva piu` garantire la propria presenza nelle attivita` pomeridiane. Dice bene il sindaco di Penne quando, incalzato dalle domande del “guerriero” di “Salviamo l’ospedale di Penne” racconta della venuta del ministro all’istruzione Valeria Fedeli. Ma il dottor Semproni si ricorda bene delle promesse che ci sono state rivolte (per chi volesse il video e` ancora reperibile sulla pagina facebook del nostro Istituto alla giornata del 27 febbraio 2017). E sono convinta che il primo cittadino si ricorda anche quante di quelle promesse hanno trovato realizzazione: nessuna! Tutti i colori della nostra politica locale sono scesi in campo in maniera potente per risolvere quella che ormai stava diventando “La questione del Marconi” . Una parte del PD ha fatto il giro dei locali disponibili, tra quelli pubblici e privati, a caccia di quello giusto capace di poter ospitare la fetta del Marconi lasciata per strada. Il centrodestra si e` impegnato per trovare i contatti giusti negli ambienti alti della politica nazionale. Il Movimento 5stelle e` stato attento a che tutte le procedure fossero rispettate … Ogni colore sembrava avere l`asso della soluzione nella manica. Fatto e`, pero`, che i miei studenti continuavano a fare i doppi turni. I miei docenti entravano a scuola alle 8.00 e ne uscivano anche alle 22.00 (“privilegio” riservato a chi insegnava anche al nostro corso serale). Finche`, proprio tra le pareti della nostra sede succursale di San Giovanni, e` giunta la soluzione: gli studenti del corso CAT (corso per geometri), mettendo insieme tutte le idee contenute nelle varie promesse-proposte fatte dal mondo della politica, hanno partorito l`idea di un progetto per una nuova scuola, sicura, accogliente e di rapida realizzazione. I MUSP, moduli a uso scolastico provvisorio. Non e` stato il PD a trasformare il progetto in possibilita` (diventera` realta` il giorno dell`inaugurazione). E` stata piuttosto la sinergia di forze diverse: dalla caparbieta` mista a un pizzico di incoscienza di chi era stanco di fare doppi turni, alla competenza di un uomo, il Governatore, che ha capito che quella era la soluzione giusta che meritava di essere finanziata, per finire con la disponibilita` di un Ente, il Comune, che pur se fuori della sua competenza, ha accettato di assumere il compito della realizzazione dell`opera. Sono certa che il dottor Semproni, mio sindaco – visto che sono di Penne – e sindaco di tutti i miei studenti – che hanno scelto di venire a scuola a Penne – voleva dire questo quando ha scritto: “La mia maggioranza, per evitare che il Marconi perdesse gli iscritti, si e` sobbarcata anche l`onere di realizzare i moduli scolastici provvisori”. Quei moduli – caro sindaco – sono nati nella testa degli studenti e gia` solo per questo meritano dignita`. Io sono orgogliosa di rappresentare una comunita` scolastica che davanti alle difficolta` non si riunisce in proteste sterili ma, a testa alta, da` forma alle idee. Caro sindaco io sono orgogliosa di poter contare su un Presidente della Regione, sensibile ai problemi della scuola e che fa promesse a suon di numeri e fatti (in trenta giorni ha trovato i fondi necessari per la realizzazione dell`opera). Infine, caro sindaco, sono orgogliosa del mio Sindaco che, nonostante non ne abbia la competenza, accetta con onore – spero – l`onere di trasformare in realta` l`unica soluzione possibile per la comunita` scolastica di Penne. Gia`, perche` noi del Marconi torneremo nella sede centrale – ne sono certa, ma anche altre scuole hanno bisogno di una sede sicura e accogliente. Cheche se ne dica, la questione del Marconi e` stata risolta dalla vera politica, quella che cammina al fianco del cittadino che ne ha bisogno, senza guardare al colore politico. Destra e sinistra sotto un cielo “stellato” in questa vicenda si sono strette la mano per poter restituire dignita` a un diritto importante sancito dalla nostra Costituzione. Nessuna ambiguita` quindi, caro sindaco: la scuola non serve la politica. Io, in qualita` di Dirigente Scolastico del Marconi ferito, mi sono semplicemente limitata a raccontare la verita`. La scuola va difesa. Stiamo perdendo studenti. Rischiamo di perdere il nostro Paese. E riguardo al dilemma da cui sono partita non ho dubbi: e` la politica che serve la scuola e MAI il contrario. Ripartiamo da QUI.
Angela Pizzi