Brioni, Cisl: 51 gli esuberi

PENNE – La Femca-Cisl interviene sulla trattativa Brioni. Parla Leonardo D’Addazio.

“Ieri pomeriggio è stato firmato un accordo dove la Femca-Cisl è stata protagonista con una delegazione di 13 rappresentanti sindacali su i 27 totali, e mi sembra opportuno fare delle precisazioni. Innanzitutto si deve fare una distinzione fra i 51 indiretti e i 14 diretti di produzione. Alla fine del percorso di cassa integrazione straordinaria della durata di due anni, i 51 dipendenti indiretti, che non saranno ricollocati andranno in mobilità in base alla legge 223/91. Il discorso per i 14 dipendenti della produzione diretta, è completamente diverso, in quanto sarà esclusiva volontà del lavoratore scegliere se essere collocato in mobilità. Con il quadro attuale i 14 potrebbero essere anche zero, se nessuno si renderà disponibile ad andare in mobilità. Non c’è nessuna mobilità obbligatoria per la produzione diretta. E’ una trattativa che va avanti da più di un anno, abbia lavorato cercando di ottenere il massimo per i lavoratori coinvolti da questa vertenza. Non possiamo essere soddisfatti di un accordo che alla fine dei due anni porterà a 51 licenziamenti, anche se avessimo firmato con un incentivo all’esodo di centomila euro, perché alla fine avremmo avuto comunque 51 occupati in meno nell’ area vestina. E’ inopportuno ed anche tendenzioso mettere nel vostro articolo, subito dopo l’impegno aziendale a non delocalizzare, lo spostamento in Svizzera. L’azienda già da ottobre 2012 ci ha informato del progetto pegaso, ed infatti 20 dei 51 esuberi sono dovuti a questo progetto. Diverso invece è dichiarare di non delocalizzare le proprie aziende nel territorio. Nel frattempo, sempre ieri l’azienda si è impegnata ad avviare entro Giugno un “fondo di solidarietà”, che sarà utile per i dipendenti per sostenere diverse spese, dall’acquisto delle lenti per occhiali da vista alle spese mediche per specifiche malattie ed altre casistiche. Naturalmente quando sarà pronto in maniera definitiva lo statuto del fondo di solidarietà, questo sarà attivo, previa approvazione dei lavoratori degli stabilimenti di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona. Sempre ieri, l’azienda ha garantito che la cassa integrazione ordinaria effettuata nello stabilimento di Penne a marzo ’14 sarà integrata fino alla concorrenza del 100% dello stipendio, quindi senza nessuna perdita salariale per più di 900 lavoratori. Inoltre in merito ai lavoratori addetti al reparto pantaloni, rientranti nel piano dei trasferimenti dalla sede di Penne a quella di Montebello di Bertona, in uno specifico incontro saranno determinate le modalità di salvaguardia degli elementi aggiuntivi inseriti nel contratto integrativo in essere nello stabilimento di Penne, sino alla definizione del nuovo contratto integrativo riferito a tutti gli stabilimenti del gruppo Brioni. In poche parole i dipendenti che saranno trasferiti da Penne a Montebello di Bertona non perderanno un centesimo della loro busta paga, compresi incentivi e premio ferie. Per i lavoratori del reparto pantalone che invece rimangono nella sede di Penne, l’azienda ha escluso procedure di riduzione di personale, rendendosi disponibile a valutare la richiesta sindacale di integrare il salario dell’eventuale cassa integrazione. Lunedì ci saranno le assemblee, avremmo voluto esprimere le nostre opinioni per prima ai lavoratori interessati”

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