Mancano i dipendenti fra malattie e pensionamenti e così l’ufficio anagrafe del Comune è costretto ad aperture problematiche almeno fino al 31 maggio. Martedì mattina ad esempio è rimasto chiuso e lo sarà per tutti gli altri fino a maggio.
Una signora si è trovata perciò di fronte un cartello affisso sulla porta che avvisa l’utenza sui nuovi orari di funzionamento: il martedì appunto ed il venerdì è vietato richiedere carte d’identità e quant’altro. Per il servizio dello stato civile funziona poi un numero di cellulare dalle 8 alle 10 di tutti i giorni. Una situazione piuttosto complicata che la dice lunga sui problemi che attanagliano l’organico del Comune di Penne impossibilitato da anni ad assumere e che fa i conti di recente anche con infortuni e malattie. Ed allora arrivano all’anagrafe un paio di impiegati prestati da Collecorvino, consentendo il giovedì, unico giorno della settimana per questi due mesi di precarietà, di erogare servizi all’utenza dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17,30. Il personale del Comune si è dimezzato in questi anni ed ora l’amministrazione Semproni ha in mente di assumere qualcuno sperando negli spiragli offerti dalle norme governative. L’ufficio anagrafe è dunque in ginocchio. Ne risentono anche le ditte di pompe funebri che convergono a Penne da più parti della regione poiché nel capoluogo vestino c’è l’obitorio. Le pratiche di sepoltura vanno a rilento ed alimentano un momento di crisi anche per la gestione del cimitero. Un addetto del consorzio siciliano che cura la presa in carico delle salme giorni fa è stato malmenato da un necroforo di un’impresa di pompe funebri che ha voluto a tutti i costi sostituirsi a lui per sistemare il defunto all’interno del camposanto. L’aggressore sarebbe stato identificato dai carabinieri.
B.Lup.