Migranti: il sindaco D’Alfonso replica a Sospiri, “la Riserva di Penne può accogliere migranti”

PENNE – Il sindaco Rocco D’Alfonso replica al Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, sulla scelta della cooperativa Cogecstre di ospitare nel Lapiss di 40 migranti provenienti dalla Nigeria, dal Ghana, dal Mali e dall’Eritrea.

“In qualità di Sindaco del Comune di Penne e di Presidente del Comitato di Gestione della Riserva Naturale Lago di Penne, mi sento di replicare alle affermazioni del consigliere regionale Lorenzo Sospiri sull’accoglienza di quaranta richiedenti asilo provenienti dalla Nigeria, dal Ghana, dal Mali e dall’Eritrea presso il Lapiss, struttura situata all’interno della citata riserva naturale. Tali affermazioni denotano infatti una scarsissima conoscenza di tale riserva, oltre che una sconcertante mancanza di sensibilità verso la drammatica questione dei migranti, che è diventata da diversi mesi un’emergenza umanitaria rispetto alla quale il nostro Paese e l’intero continente europeo appaiono in fortissima difficoltà. In primo luogo, non è affatto vero che il Lapiss non possa ospitare profughi. Infatti, la vecchia masseria di proprietà comunale ubicata nel versante nord di Collalto (divenuta appunto il Lapiss) è stata ristrutturata con un finanziamento regionale di 479.000 euro che non aveva nulla a che fare con le risorse ordinarie e finalizzate della riserva naturale. Il Comune di Penne partecipò ad un concorso pubblico relativo al bando della L. R. 17 aprile 2003, n.7, che prevedeva interventi a favore delle aree interne volti a realizzare opere infrastrutturali e a costruire immobili da destinare ad attività produttive del terziario atti a sostenere la ripresa delle attività economiche e a favorire l’occupazione e lo sviluppo delle nuove esigenze del mercato del lavoro. Tra gli ambiti di attività enunciati dalla citata legge regionale e dal relativo regolamento di attuazione figuravano, oltre agli alberghi e ai ristoranti, l’istruzione, la sanità, i servizi sociali e altri tipi di servizi pubblici. Il progetto del Comune di Penne fu il primo selezionato in una graduatoria regionale che ne comprendeva novanta. Classificata come ostello con una capacità ricettiva di 54 posti letto, nel maggio 2011 la struttura ricettiva del Lapiss è stata affidata in concessione alla cooperativa Cogecstre. È opportuno ricordare che la L. R. 28 aprile 1995, n. 75, definisce ostelli le strutture ricettive attrezzate per fornire vitto e alloggio a studenti e giovani e, comunque, a persone fisiche aderenti ad associazioni giovanili legalmente riconosciute e agli accompagnatori dei gruppi gestiti in genere da enti pubblici, associazioni, enti religiosi operanti statutariamente senza scopo di lucro per il conseguimento di finalità sociali, culturali e religiose. Tutte finalità perfettamente compatibili con l’accoglienza dei richiedenti asilo, come ha riconosciuto la stessa Prefettura di Pescara attribuendo al progetto del Lapiss un punteggio di 57 punti su 60 nell’ultima gara per la gestione dei centri di accoglienza. Viceversa, le attività didattiche e scientifiche legate allo studio dell’ambiente di cui parla il consigliere Sospiri vengono svolte in un’altra struttura della Riserva Naturale Lago di Penne, ossia nel CEA Bellini, primo Centro di Educazione Ambientale riconosciuto dalla Regione Abruzzo, che conta ogni anno migliaia di turisti e di visitatori provenienti da ogni luogo d’Italia e dell’intera Europa. Riguardo le considerazioni dello stesso Sospiri circa la qualità e l’efficienza dei servizi turistici della riserva di Penne, gli consiglio vivamente la lettura dell’ultimo rapporto istituzionale elaborato dal Ministero dell’Ambiente e UnionCamere sull’economia dei parchi nazionali e delle aree naturali protette, dove l’unica riserva regionale citata è quella del Lago di Penne come esempio di buona gestione della green economy e di corretta realizzazione di un modello virtuoso di economia sostenibile. Ospitare quaranta richiedenti asilo in un’area di assoluta eccellenza come la riserva di Penne significa affrontare il tema assai delicato dell’immigrazione con una chiave di lettura del tutto nuova, che include anche, in accordo con la Prefettura di Pescara e sulla base di uno specifico protocollo d’intesa, il coinvolgimento dei giovani migranti in attività di manutenzione del verde pubblico e delle arterie viarie dell’intero territorio comunale e nell’interesse di tutta la comunità. Parlare di invasione riguardo all’accoglienza di un’ottantina di richiedenti asilo (compresi quelli ospitati nella casa di riposo De Sanctis-Del Bono), i quali fuggono dalle guerre e dalle persecuzioni politiche e religiose, è una manifestazione di cieca intolleranza e di totale assenza di spirito di solidarietà. L’amministrazione comunale di Penne si ispira alla cultura dell’accoglienza e delle generosa disponibilità verso i più bisognosi, come dimostrano anche gli importanti interventi in campo sociale nonostante le ben note difficoltà finanziarie. Quella stessa cultura è probabilmente del tutto estranea al consigliere Sospiri, che invito comunque nella nostra Città per verificare di persona la qualità dei modelli di integrazione che vi vengono realizzati”.

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