Migranti nella Riserva: Sospiri, “D’Alfonso difende la coop a discapito della comunità”

PENNE – “Ora è chiaro. Il sindaco Rocco D’Alfonso non conosce il problema e chi gli ha redatto la risposta ha modellato i contenuti secondo esigenze aziendali. Il vero problema è che la riserva regionale “Lago di Penne” ha un’altra finalità, ha vincoli ambientali rigidi, e non può ospitare un centro di accoglienza. Sarebbe un controsenso”.

Lo afferma il Capigruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, che replica così al sindaco Rocco D’Alfonso sulla gestione della riserva naturale “Lago di Penne”. “Provate a immaginare se tutte le riserve regionali, oppure le Oasi del Wwf presenti in Abruzzo, iniziassero a ospitare profughi perché ci sono un ostello o una semplice struttura ricettiva – incalza Sospiri -. E’ inutile, quindi, arrampicarsi sugli specchi. Noi avremmo voluto nelle stanze del Lapiss, costato quasi 500 mila euro ai contribuenti abruzzesi, la presenza di studenti di nazionalità svedese, francese, inglese o americana impegnati a studiare la biodiversità della riserva, anziché ospitare i richiedenti asilo politico, che appare evidentemente sono qui per altri motivi. Il primo cittadino è a conoscenza dell’ammontare complessivo che la coop incasserà da questa operazione? Perché difende la coop a discapito della comunità e del pubblico? Il sindaco D’Alfonso dovrebbe studiare, poi, le leggi regionali che hanno istituito la riserva “Lago di Penne”, poiché le sue affermazioni non hanno alcuna attinenza rispetto al problema sollevato. Una domanda gliela vorrei porre – conclude Sospiri – è a conoscenza dei vincoli imposti dal Piano di assetto naturalistico della riserva “Lago di Penne” su coloro che risiedono e vivono all’interno della fascia di rispetto dell’area protetta vestina? Molto probabilmente no”, conclude Sospiri.

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