MARIO NON PASSA ED APRE. Semproni svetta fra i nani. Ed è tutto dire

A meno di due anni dalle elezioni amministrative, il pentolone della politica pennese inizia a bollire. Il Partito Democratico, dilaniato dalle vicende nazionali e cittadine, non recupera elettori, in gran parte emigrati verso i 5S. La scelta di indicare come segretario Andrea Vecchiotti, figlio di Lucia Cardone, consigliera comunale e attivista della Lega di Salvini, non appare vincente per il partito di Zingaretti.

Dal giugno 2016, infatti, il Partito Democratico di Penne non recupera elettorato, nonostante sia da tre anni all’opposizione, perdendo ulteriori consensi. A pesare, secondo gli iscritti, è la vicinanza di Andrea Vecchiotti all’ex sindaco Rocco D’Alfonso, ex segretario del Governatore Luciano D’Alfonso, e al gruppo guidato dall’ex assessore e conosciuta come lady-gas, Margherita D’Agostino. L’ex sindaco, che si divide tra Silvi e Reggio Emilia, ha imposto anche la candidatura di Valeria Di Luca alle ultime elezioni regionali, togliendo peraltro il confronto all’interno del partito. Partito che non ha più una sede: le riunioni oggi si svolgono in luoghi di fortuna. “La presenza, in coabitazione, di Rocco e Luciano D’Alfonso, ha fatto collassare il nostro partito, non siamo riusciti a voltare pagina dopo la sconfitta del 2016. Io non ho ritirato nemmeno la tessera. Non sembra assurdo che un partito ricco di valori come il nostro, abbia consentito a un presidente di Regione di assumere nel proprio entourage l’ex sindaco Rocco D’Alfonso, la moglie dell’ex segretario del PD cittadino e il figlio del vicesindaco dell’amministrazione di centrodestra?”, ha detto un ex iscritto. “Così proprio non va, preferisco votare il M5S”, ha concluso. In attesa che Carlo Calenda faccia le sue mosse, per ora soprattutto annunciate in qualche tweet, l’area moderata del centrosinistra è in fermento. D’altronde il condominio libdem è piuttosto affollato. A Penne potrebbe nascere un comitato civico di Matteo Renzi: ci sono già i volontari. Chi non dorme, invece, è l’ex sindaco ed ex assessore provinciale, Donato Di Marcoberardino, che vuole vivere una sua seconda giovinezza politica. Il “curato rosso” ha messo in piedi un gruppetto di giovani pronto a stringere alleanze con chiunque, purché sia una scelta vincente, per tornare alla guida della Città: lui nel ruolo di allenatore. Sa come vincere. Non a caso nelle ultime elezioni provinciali il suo sostegno è stato pieno e forte alla lista civica di Donato Di Matteo, nonostante vi fosse la candidatura di Valeria Di Luca. Nel centrodestra, invece, la Lega-Noi con Salvini cresce di voti e anche di sostenitori: alle europee ha raggiunto quasi 2mila voti. Nel Carroccio, intanto, si intravedono due volti noti della politica pennese: l’ex socialista Rocco Petrucci e l’ingegnere Luigi, detto Gino, Bianchini, già candidato sindaco nel 2011; entrambi hanno sostenuto De Renzis alle ultime regionali, neo coordinatore provinciale della Lega. A guastare la festa alla Lega, però, ci pensa il capogruppo consiliare, Camillo Savini, che puntualmente, in Consiglio comunale, boccia le delibere proposte dal suo assessore e consigliere provinciale Giuseppina Tulli. A breve è prevista la resa dei conti. Perde consensi Forza Italia che rimane al palo dopo la catastrofe registrata nelle ultime regionali con il coordinatore cittadino, l’avvocato Nunzio Campitelli, scivolato nelle acque nere delle congiure interne alla maggioranza del sindaco Mario Semproni. In questo quadro confuso, l’unico che tira dritto per la sua strada, è proprio il primo cittadino, Mario Semproni, il quale ha fatto sapere che intende ricandidarsi e non farà sconti a nessuno. Parla poco, ma agisce in silenzio, lavora sui tavoli provinciali e gode della fiducia dei due assessori forti della sua maggioranza: il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Vincenzo Ferrante, e l’assessore al bilancio e patrimonio, Gilberto Petrucci. Cresce anche Fratelli d’Italia, che ha lanciato l’ex leader della Cisl vestina, Leonardo D’Addazio; il sindacalista ha lasciato temporaneamente la Brioni per concentrarsi nella politica: è stato assunto al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. L’ultima notizia riguarda proprio Vincenzo Ferrante: secondo indiscrezioni circolate, è pronto a lasciare la politica a fine consiliatura. È l’ultimo leone di quella vecchia politica che sapeva appassionare e riscaldare i cuori.

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