LORETO: cronaca di un ambasciatore annunciato e mai arrivato

La cittadinanza onoraria, concessa dal consiglio comunale di Loreto Aprutino, a Sergey Razov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, appare più un onere che un onore se per ben due volte il suo arrivo nel nostro paese, annunciato da comunicati stampa e articoli di giornale, non è avvenuto. Infatti, nella I Giornata Regionale dell’amicizia Italia-Russa, organizzata il 18 ottobre 2019 presso il Castello Chiola, lui non è arrivato, sebbene nell’invito di partecipazione alle Aziende e alle Istituzioni, fosse assicurata la sua presenza. 

A ritirare la pergamena, invece, è stato un delegato, il consigliere Alexey Fadeev, secondo i comunicati ufficiali l’uomo chiave anche per i prossimi gemellaggi che vedranno protagoniste le nostre istituzioni e quelle russe, secondo uomini vicini al Sindaco Starinieri un semplice segretario tutto fare.

Non mancava solo l’ambasciatore, però. Nell’invito giunto si annunciavano gli interventi del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, dell’Alto Funzionario del Ministero dell’agricoltura Marco Cerreto, del Viceministro delle Politiche agricole Marina Sereni e – udite, udite- del Ministro AL Turismo Dario Franceschini. Fortunatamente Franceschini non leggerà Lacerba e non avrà modo di prendere atto che il suo ministero sia stato decurtato dei Beni e delle Attività culturali. Inezie formali, si potrebbe dire, ma gli atti istituzionali aderiscono a delle forme che debbono essere ineccepibili per produrre effetti di sostanza.

E di forma e sostanza dovrebbero essere le motivazioni del conferimento della cittadinanza onoraria che, come noto, viene concessa da un comune o da uno Stato ad un individuo ritenuto legato alla città per il suo impegno o per le sue opere.

È doveroso chiederle a tutto il Consiglio comunale indistintamente. Una risposta parziale la troviamo nelle parole del presidente dell’Associazione degli Italiani Amici della Russia, Lorenzo Valloreja di Cepagatti “L’Italia aprendosi alla Russia potrebbe diventare una buona valvola di sfogo per quest’ultima e con la crescita dell’economia russa si otterrebbe un ulteriore aumento della quota di benestanti russi. Questi ultimi genererebbero un aumento delle importazioni dall’Italia di beni cosiddetti di lusso e artigianali. Se poi a tutto ciò uniamo il fatto che una possibile alleanza con la Russia ci aprirebbe le porte dei BRIC ( n.d.r. asse di sviluppo Brasile, Russia, India e Cina) con conseguente possibilità di acquisire le materie prime a prezzi sicuramente più convenienti, ecco che la cosa si fa ancora più allettante”

Quindi l’Abruzzo avrà un ruolo fondamentale nei legami futuri, legami che, secondo il Sindaco Starinieri già esistono in una forma individuale -chi di noi non conosce Tolstoj o Dostoevsky, Stravinsky o Tchaikovsky- e che nei prossimi mesi svilupperanno anche quelli economici e commerciali, ecco perché ha accettato l’invito di Valloreja, ecco il perché della cittadinanza onoraria.

Del resto lo stesso Valloreja ha avuto parole di encomio per il nostro Sindaco “Su questo binario le municipalità di Loreto Aprutino, Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pescara sono senz’altro in netto vantaggio rispetto alle altre perché per prima hanno saputo cogliere l’occasione e tra queste, il più lungimirante, è stato senza ombra di dubbio il Sindaco Starinieri che ieri ha addirittura consegnato nelle mani del Consigliere Economico, Alexey Fadeev, la pergamena da Cittadino Onorario che l’amministrazione lauretana ha concesso lo scorso marzo a Sua Eccellenza l’Ambasciatore Plenipotenziario della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov.” 

Quindi il consiglio comunale ha conferito l’onore di una cittadinanza a futuro legame tra Loreto Aprutino e la Russia annunciando la presenza di un ambasciatore che poi non è venuto. Tra i partecipanti -presenti i sindaci di Carpineto della Nora, Farindola, Manoppello, Montebello di Bertona, Moscufo, Pianella, Picciano, Silvi, Villa Celiera- ci sarà stato qualcuno a cui questa assenza avrà posto qualche dubbio?

Continuando nella cronaca e preso atto degli assenti, sottolineiamo però la presenza del Senatore Luciano D’Alfonso che, seppur non annunciato, ha partecipato al grande tema della tavola rotonda riguardo l’ “ internazionalizzazione di un territorio al di là delle sanzioni”.

Le sanzioni alle quali ci si è riferito riguardano quelle economiche che l’Unione Europea ha inflitto alla Russia da quando, nel 2014, ha proceduto all’annessione della Crimea. Secondo la tesi di Valloreja, “ se l’economia russa non è cresciuta ai ritmi cinesi, lo si è dovuto solo ed esclusivamente alle sanzioni internazionali e l’Italia, aprendosi alla Russia, potrebbe aumentare le importazioni in questa terra “ e l’Abruzzo “divenire, plasticamente, terra di pace e di dialogo, ponte di due mondi, oriente e occidente”.

Possibile che a nessuno sia venuto un dubbio che forse ci si è spinti un po’ troppo nella comunicazione di intenti che non sono solo internazionali ma addirittura mondiali e che bastava volare un po’ più in basso e magari fermarsi a dei semplici gemellaggi culturali tra cittadine?

Possibile che, di fronte ad uno scenario di importazione in Russia dei prodotti del nostro territorio, nessuno abbia avuto il dubbio che la dimensione piccola-media delle nostre aziende sia un ostacolo? Che se non riusciamo a creare sinergie tra loro in loco, figurarsi creare un asset di importazione/esportazione!

Internazionalizzazione con un pizzico di velleitarismo che, però, ha comportato l’esborso di 2310 euro per affitto Sala Cascella, pranzo per 30 convenuti al Castello Chiola e 300 euro per l’acquisto delle bandiere.

Ancora una volta, dopo le 6 mila e 500 euro date per il workshop dei 24 aspiranti attori, la giunta Starinieri si è prodigata nell’elargire soldi, in nome di una finta promozione del territorio, dalla quale i cittadini di Loreto vengono esclusi o ammessi solo come spettatori silenziosi.

Ci auguriamo di sbagliare perché siamo i primi a desiderare una svolta culturale e economica per Loreto Aprutino ma queste operazioni travestite da pseudo rilanci internazionali del paese ci appaiono più come scambi di favori politici che veri progetti ad ampio respiro e, soprattutto, con obiettivi pratici da raggiungere. Sicuramente è una coincidenza strana che la maggioranza di sinistra guidata da Starinieri abbia vinto le elezioni grazie anche alla Lega guidata dal consigliere Lorenzo Chiappini, e che l’Associazione degli Amici della Russia sia composta da esponenti della destra, oggi vicini al movimento politico di Salvini. 

Per gli esponenti della sinistra loretese, che sono anche all’opposizione, sono faccende di poco conto, alcuni di loro li abbiamo visti farsi addirittura un selfie con chi dispensa briciole di populismo e strizza un occhio persino a Casa Pound, i più disillusi fanno spallucce “tanto tra qualche mese le persone avranno dimenticato e non si chiederanno quanto pecorino o quanta birra abbiamo esportato in Russia” 

Noi, testata libera, non ne facciamo una questione di destra e sinistra ma di trasparenza e correttezza, di democraticità e coerenza ma soprattutto di rispetto dell’azione politica nei confronti di Loreto Aprutino perchè è sulla sua storia illustre e sulle sue strade dimenticate e dissestate che si è permessa la visibilità e un vantaggio di immagine personale ad un presidente di una Associazione privata che tenta di accreditarsi nelle organizzazioni vicine alla Russia di Putin.

Non se lo meritava Loreto di essere snobbata ed esposta in una operazione che, alla fine, ha assunto i contorni di uno spot che di concreto non ha portato nulla e che, gli stessi che vi hanno partecipato, lo bisbigliano in un orecchio senza avere il coraggio di esporsi.

Abbiamo esposto su tutti giornali e mass media il buon nome del nostro Comune annunciando una consegna di un’onoreficenza che non è mai avvenuta.

“ Loreto Aprutino sarà il primo paese visitato dall’ambasciatore– dichiarava in Tv l’assessore Di Martile – e ad accoglierlo ci sarà un tavolo di lavoro composto dai produttori locali”. Da quello che sappiamo, il tavolo di lavoro si è trasformato in quello di un banchetto tra commensali seduti senza nessun titolo e senza che nessun protocollo di scambi commerciali tra Stati sia stato ancora firmato. Ma noi aspettiamo, e saremo i primi a fare ammenda dei nostri dubbi se gli stessi verrano fugati.

Nel frattempo scriviamo a memoria futura perché la politica ritorni ad essere una cosa seria.

 

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