Penne: il buco cerca cassa. E voti

PENNE – Dai monitor emerge un buco di quasi 600 mila euro nella parte corrente del bilancio 2012, approvato solo 4 mesi fa, di cui 277.470, 68 euro per il mancato ripiano del disavanzo 2011.

A ciò si aggiunga che il corposo piano vendite di immobili comunali non ha portato ancora un euro nelle casse comunali. E dei 240 mila euro messi in bilancio, con molta fantasia, per realizzare un programma di concessione di superfici comunali per l’installazione del fotovoltaico non c’è alcuna traccia. Tutto virtuale insomma. Non solo. La corte dei Conti ha acceso un faro sulla gestione finanziaria del Comune di Penne. Alla magistratura contabile “sono state segnalate numerose e significative posizioni debitorie, oltre che contenziosi e passività potenziali e altre situazioni che si configurano come debiti fuori bilancio”, scrive Antonella Cicoria, la responsabile dell’area finanziaria dell’ente. A fronte di tutto ciò, la giunta D’Alfonso inserisce nella delibera di assestamento dei conti che venerdì 30 novembre è all’esame dell’aula del consiglio comunale, la sentenza favorevole sui derivati. Il tribunale di Pescara ha stabilito che la BNL deve versare al Comune per i contratti swap firmati nel 2004, 633.687, 18 euro. La banca, che aveva trattenuto per sè addebitandole al Comune le commissioni implicite, si rifiiuta di pagare subito (le sentenze in campo civile sono subito esecutive) e così l’avvocato Duilio Manella, per conto dell’ente, ha chiesto la coattiva esecuzione; l’istituto bancario si affida all’appello e chiede il blocco dell’esecutività del verdetto. Nel frattempo, nell’assestamento di bilancio 2012, è stato appostato un fondo svalutazione crediti di 463.687, 18 euro “così da retrocedere la maggiore entrata ad una somma inferiore ai compensi impliciti (410 mila euro) riconosciuti dalla banca al netto delle spese e degli interessi sospesi (242.260, 64 euro) al fine di turelare l’ente nella denegata ipotesi di diversa determinazione dei giudici nei successivi gradi di giudizio”, scrive la Cicoria. Sull’Ici e sulla tassa rifiuti del 2007 sono in corso, da parte della Soget (per sè un aggio del 18% sull’incassato: ma il contratto non era scaduto?), una serie di verifiche ed accertamenti da cui il Comune pensa di poter disporre di maggiori entrate. Nel dettaglio, l’assestamento sarebbe di 405.364, 66 euro. Il saldo algebrico fra maggiori entrate e minori entrate (ad esempio le tributarie il cui saldo è di 250 mila euro) è pari a quello delle maggiori e minori spese, come ad esempio un aumento di 726 mila euro delle spese correnti rettificato da minori spese per 367.423 euro.

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