PENNE – Gabbie pubbliche mobili in azione alla riserva regionale del lago per dare la caccia ai cinghiali, una vera emergenza locale e regionale. Ma con polemiche roventi. Il Cospa Abruzzo ha inviato un esposto alla procura della Repubblica di Pescara ed al prefetto per segnalare la situazione, accusando addirittura il Comune e il comitato di gestione dell’oasi di catturare e di vendere i cinghiali.
“Il Comune di Penne primo bracconiere d’Italia!Si sostituisce alla Regione. L’Unione Europea e la legge 157 del ’92 vietano l ‘utilizzo delle trappole, alcuni animali si sono fatti male restando intrappolati e lasciano ben visibili scie di sangue come risulta dai video”, sottolinea Dino Rossi che riferisce come la stessa pratica si verifichi a Serramonacesca, nel parco Majella. I cinghiali sono arrivati persino in centro, a Penne. “Addirittura-spiega il titolare dell’Hostaria del Lago, in piena oasi-veri e propri gruppi sfruttano il tracciato di quella che doveva essere la mare-monti per sgroppate notturne, mentre i lupi sono pronti ad attaccare i cuccioli”. “Ci si chiede-aggiunge l’esposto- perché non sia possibile a chi paga le tasse di cacciarli, mentre gli enti pubblici li vendono al miglior offerente”. Le gabbie mobili, regolamentate dal Comune, sono in grado di imprigionare fino a 30 esemplari di ungulati. “Perché la Regione non interviene?”, si domanda l’ex assessore Lorenzo Berardinetti. “Abbiamo individuato ed offerto la soluzione, ma non viene ancora applicata. Nella giunta regionale precedente, avevamo preparato un documento con il quale veniva affrontato l’annoso problema dei danni provocati dalla fauna selvatica, ma che con lungimiranza offre una prospettiva, sviluppando una filiera delle carni del cinghiale abruzzese, rendendo fattibile ed economicamente sostenibile la valorizzazione di un prodotto controllato per lo sviluppo dell’economia locale. E tutti i soggetti interessati erano stati coinvolti e si erano dichiarati favorevoli”. “Non sono stati effettuati abbattimenti nell’oasi, ma solo battute per imprigionare i cinghiali. Abbiamo incontrato le rappresentanze sindacali degli agricoltori che hanno mostrato apprezzamento per le gabbie, mentre i cacciatori vorrebbero l’abbattimento selettivo, non comprendendo quale ristoro però porti agli agricoltori rispetto ai danni subiti. Comunque, la materia è di competenza provinciale e regionale e deve essere affrontata organicamen
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