EMERGENZA “COVID-19”- IL SINDACO DI CATIGNANO VALENTINI SCRIVE AL PRESIDENTE CONTE: I COMUNI HANNO BISOGNO DI LIQUIDITA’ VERA

Il sindaco di Catignano (in provincia di Pescara) Enrico Valentini, a fronte del personale disappunto dopo l’ultima conferenza stampa del presidente del consiglio sull’emergenza “Covid-19”, manda una lettera “al vetriolo” a Conte. In essa reclama “correttezza e onestà intellettuale” perché sulle concessioni finanziarie annunciate sempre secondo il sindaco Vaentini “non sarebbe stata fatta corretta informazione.

I mancati introiti annuali per le tasse comunali e gli esborsi necessari in questi giorni rischiano di mettere in irreversibile difficoltà noi sindaci se non godremo di erogazioni straordinarie”- puntualizza il sindaco Valentini. “Il timore del messaggio parziale del presidente del consiglio è che i cittadini poi, nelle necessità, possano prendersela con gli amministratori locali e invece meglio precisare subito come stanno alcune situazioni...” – come il giovane primo cittadino catignanese fa nella sua lettera: 

Caro Presidente Conte […] chi scrive è il Sindaco di Catignano, piccolo comune della provincia di Pescara con 1300 anime che nel corso degli ultimi anni è stato più volte bersaglio della “sfortuna”: terremoti, black out elettrici e altre varie emergenze.
Probabilmente credevo di aver vissuto tutto, nessuno si sarebbe aspettato l’arrivo di una pandemia e invece eccoci qui, in trincea, a fronteggiare anche questa emergenza, l’ennesima, la più grande.
Come Sindaco mi sono attivato immediatamente per la consegna domiciliare dei beni di prima necessità, ho attivato un servizio di monitoraggio degli anziani e delle persone sole che quasi quotidianamente vengono contattate da dipendenti comunali che si sincerano delle loro condizioni, ho ricevuto le “mascherine” della protezione civile e, vista la scarsa qualità ed il numero ridotto, ho chiesto ad un’attività locale di produrne in tessuto che, seppur non conformi, garantiscono una qualità migliore. Ho chiesto ai bambini di regalare un disegno alla comunità, per colorare la pagina facebook del comune sulla quale in questo periodo stanno passando solo brutte notizie.
Ho provveduto poi ad organizzare la disinfezione delle strade e delle piazze al fine di minimizzare il rischio contagio e a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di restare a casa.
Per fare tutto questo ho potuto contare sul supporto dell’amministrazione comunale, sul prezioso contributo della Croce Rossa e di alcuni ragazzi del paese che si sono attivati subito a titolo di volontariato. Stamattina con tutta la maggioranza ci siamo visti in videoconferenza per definire gli ultimi particolari del progetto dei “buoni spesa Covid-19”, una misura pensata per sostenere economicamente le famiglie che a causa del coronavirus si sono trovate di colpo senza un reddito e senza liquidità. Stasera ho apprezzato molto che anche a Roma sia arrivata la necessità di intervenire subito per permettere agli italiani di continuare ad avere la possibilità di mettere sul tavolo il pranzo e la cena. Però, caro Presidente, Lei stasera non è stato corretto: ha comunicato di aver predisposto il pagamento del fondo di solidarietà comunale per un importo di 4 miliardi e rotti. Questi, Presidente, sono soldi nostri che Lei avrebbe dovuto già trasferire tant’è che lo scorso anno gli stessi sono stati accreditati presso le nostre tesorerie il 20 marzo. Queste risorse sono indispensabili per i Comuni e sono necessarie per garantire l’attività lavorativa della macchina comunale. I veri soldi stanziati per l’emergenza, al contrario, sono 400 milioni. Questa è la cifra che servirà per sfamare un popolo che con dignità ed equilibrio sta adoperandosi per limitare un’ulteriore espansione del virus. […]. Presidente Conte 400 milioni sono circa 6,50 euro a cittadino italiano. Una misura quasi offensiva per di più spacciata come una brillante soluzione.
Per darLe un’idea dei numeri il bilancio del mio comune avrà minori entrate dovute alla sospensione delle tasse locali per circa 450.000 euro per l’annualità 2020.
Caro Presidente mi avvio alla conclusione: i comuni hanno bisogno di liquidità vera. Nel prossimo decreto Deve stanziare 25/30 miliardi a nostro favore. Questo è l’unico modo per continuare ad usufruire del prezioso e silenzioso servizio delle sentinelle del territorio. Il resto è solo chiacchiera
.”

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