D’Incecco chiede una Commissione in Provincia per analizzare il Decreto Sisma che ha escluso Penne, Catignano e Civitella

“Un vertice per fare il punto della situazione sui territori di nostra competenza all’esito dell’approvazione del Decreto Sisma, per conoscere i suoi effetti concreti, le ragioni dell’esclusione di Comuni devastati come Penne, Catignano o Civitella, e l’azione della Provincia di Pescara per difendere le ragioni dei cittadini. È quello che abbiamo formalmente richiesto venerdì al presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco sollecitando la sua celere convocazione.

Vogliamo capire quali risultati concreti ha ottenuto la Provincia sulla scia di quell’ordine del giorno approvato esattamente un mese fa, il 23 febbraio scorso, e da sottoporre al Governo per ottenere aiuti e sostegni concreti per quei territori devastati dal sisma e dal maltempo, un documento sul quale lo stesso Presidente ha assunto impegni precisi che ora ci attendiamo siano stati rispettati come l’erogazione dei fondi del Masterplan in tre anni, anziché dieci anni; l’impegno economico della Regione per il dissesto idrogeologico della provincia di Pescara, per la messa in sicurezza sismica di scuole ed edifici pubblici e per il risanamento delle infrastrutture stradali, fondi da rintracciare attraverso la rimodulazione stessa del Masterplan. E poi la sospensione del provvedimento di chiusura degli ospedali di Penne e Popoli, il sostegno economico per le imprese agricole devastate dal maltempo, partendo con il posticipo delle scadenze contributive e l’impegno dell’Azienda Enel a risarcire dei disagi subiti le popolazioni colpite destinando loro il dividendo semestrale”. Lo ha annunciato il Capogruppo di Forze di Libertà Vincenzo D’Incecco ufficializzando il vertice richiesto.

“Un mese fa – ha ricordato il Capogruppo, del movimento “Forze di Libertà”, D’Incecco (nella foto) – in una seduta straordinaria del Consiglio provinciale c’è stato un dibattito serrato su quanto è accaduto nella nostra provincia in seguito alla drammatica congiuntura creatasi tra sisma-neve-frane, un dibattito incentrato sui ritardi di intervento della Provincia, sulle promesse non mantenute anche da parte della Regione Abruzzo e, inevitabilmente, sulla tragedia di Farindola. In quell’occasione abbiamo chiesto al Presidente Di Marco di spogliarsi della sua maglietta Pd per venire con noi e incalzare chi governa Regione e Stato; gli abbiamo ricordato che a gennaio non avrebbe dovuto ringraziare D’Alfonso per l’elemosina dei 90mila euro, perché avevamo bisogno di 600mila euro. E soprattutto, in quella occasione, abbiamo approvato l’ordine del giorno presentato dall’opposizione, con il quale il Presidente ha assunto impegni precisi, ossia mettere in atto tutti i provvedimenti e le attività affinchè il Governo conceda alla Regione Abruzzo lo stanziamento dei fondi del Masterplan in 3 annualità, anziché le 10 previste; la giunta regionale doveva rimodulare e implementare la programmazione in favore degli Enti locali che devono avere fondi per contrastare il dissesto idrogeologico, alluvionale e valanghifero; la giunta regionale doveva adoperarsi per la messa in sicurezza sismica di tutto il patrimonio pubblico della Provincia di Pescara, a iniziare da strutture sanitarie e scuole, richiedendo i Musp e attuare un sostegno concreto agli enti locali per la manutenzione straordinaria delle strade distrutte dal maltempo. Poi avevamo chiesto che Governo e Regione sospendessero il folle declassamento degli ospedali di Penne e Popoli, strategici in aree a forte criticità, posticipando nelle aree colpite dall’emergenza maltempo e dal sisma le scadenze fiscali, contributive e bancarie e prevendendo interventi di sostegno delle aziende agricole danneggiate. È trascorso un mese dall’assunzione di quegli impegni chiari, sappiamo che è stato approvato un Decreto sisma e vogliamo capire i risultati ottenuti dal Presidente Di Marco, ovvero quali impegni è riuscito a rispettare – ha aggiunto D’Incecco – sbattendo i pugni sul tavolo di una Regione e di uno Stato che sembrano aver abbandonato l’Abruzzo e la nostra provincia. Soprattutto chiediamo la riunione della Commissione dei Capigruppo per valutare insieme gli effetti del Decreto Sisma tra i nostri comuni e capire le ragioni che possono aver determinato la scellerata e ingiustificabile esclusione di città come Penne, Catignano e Civitella, ma soprattutto come intende muoversi ora il Presidente Di Marco nei confronti della Regione e del Governo, entrambi governati dal Pd, ovvero dal suo stesso partito”.

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