Ufficio reclami? No! Redazione di periodico

LORETO APRUTINO – C’era una volta un’amministrazione comunale…

Potrebbe cominciare così una bella fiaba, ma in realtà comincia così una specie di racconto dell’orrore. L’orrore è provocato dalla ormai assenza di una qualsivoglia forma di amministrazione che possa rispondere alle esigenze della popolazione amministrata.

 

La latitanza è conclamata. Infatti i nostri amministratori non fanno più nulla, non prestano neanche più l’orecchio alle lamentele e suggerimenti che provengono dai cittadini. Ciò ha trasformato la nostra redazione in una specie d’ufficio reclami dove i cittadini rappresentano oralmente, per telefono, in forma scritta, per sopralluogo coatto ecc. i loro molteplici disagi. Vale la pena spiegare che per sopralluogo coatto s’intende il sequestro di persona effettuato a danno dell’Editore o del Capo Redattore per costringerlo, apparecchio fotografico alla mano, ad effettuare una visita guidata sui luoghi dei misfatti dell’amministrazione allo scopo di denunciare il disagio a mezzo stampa.

Purtroppo per tutti, noi possiamo solo imbrattare malamente d’inchiostro qualche bianco foglio e rappresentare così lo stato delle cose, non abbiamo altri poteri. Nell’ultima sortita “coatta” si è osservato lo stato di degrado della pavimentazione stradale della zona del “Buco”, il largo sottostante al Castello Chiola dove sbuca via Marconi. Guardando la foto pubblicata ci si rende conto benissimo della situazione, se poi ci si reca di persona sul posto si può godere appieno di quello scempio.

Ma come si è arrivati a tanto? Non tantissimo tempo fa, negli anni 2002-2003 furono effettuati gli interventi di pavimentazione in via Baio, Degli Aquino e Barella. Lo scopo dell’allora sindaco Di Zio era quello di imbellettare alcune zone del centro storico nei pressi del Castello Chiola aperto da poco alla clientela, nonché ottimizzare l’utilizzo di alcuni parcheggi. Per rifare il pavimento delle aree fu utilizzata una tecnica desueta, l’acciottolato, certamente non fungibile all’utilizzo futuro. Se qualcuno ci ha passeggiato sopra si è certamente reso conto che camminarci con scarpe da donna è impossibile, si rischia di rompere il tacco o peggio la caviglia. Se poi è bagnato di pioggia o solo umido di brina, si scivola che è una meraviglia con ogni calzatura sia da uomo che da donna. Si scivola anche con i pneumatici delle automobili se appena è umido. Poi la realizzazione è stata fatta senza effettuare un massetto armato per sottofondo, impedendo così il transito di mezzi pesanti sui rifacimenti effettuati.

La scelta di utilizzare tale soluzione architettonicamente “innovativa” è stata infelice, soprattutto perché a priori si sapeva quali sarebbero stati i punti di debolezza. Il pavimento del centro storico infatti era fatto in acciottolato e lastricato a mattoni sin da tempi immemorabili. Successivamente, constata l’infungibilità dell’acciottolato fin dagli anni ’50, tutto fu ricoperto da forse antiestetiche ma funzionalissime mattonelle di bitume che, dopo cinquant’anni, svolgono ancora egregiamente il proprio dovere. Se i nostri genitori avevano trovato utile e conveniente coprire l’acciottolato con le betonelle è possibile che per fare una cosa migliore ed innovativa era necessario rimuovere le betonelle per rifarci un’acciottolato? Il solito consigliere dell’allora sindaco Mauro di Zio fu irremovibile e l’acciottolato fu.

Ma una volta realizzato quell’orrore, nessuno si preoccupò più della cosa, nessuna attenzione all’utilizzo corretto e nessuna manutenzione. Tanto è vero che la stessa amministrazione comunale ha apposto il cartello di divieto di transito ai veicoli di massa superiore alle 10,0 tonnellate, ma consente il carico del pattume ad un camion che ha invece una massa di 16,0 tonnellate. Il delegato al centro storico nonché alla valorizzazione dei prodotti tipici, Trasoletti Adriano, si è mai accorto di cosa stava capitando in quell’angolo di Loreto? E dire che deve passarci obbligatoriamente tutti i giorni per tornare a casa. Possibile che in questi anni non abbia mai visto camion parcheggiati in quello slargo? Possibile che non abbia fermato le ruspe che hanno spalato la neve sopra quell’acciottolato? E già, tutto preso dalle cose di casa sua, negozi, sagre e ristoranti… Tutte cose che a dire il vero gli vengono molto meglio che fare il politico. C’è d’apprezzare il suo talento nel preparare manicaretti quali lo stracotto di pecora speziato, gli spaghetti di baccalà o, sempre baccalà ma con peperone dolce, ciff e ciaff di maiale, la cipollata, il tondino del tavo ecc. Anche se è stato meno elegante servire cipollata e trippa davanti a 596 capolavori in ceramica di Castelli del Museo Acerbo.

Quale considerazione trarre da questi fatti? Purtroppo siamo alle solite, l’amministrazione pubblica locale si è comportata nel passato e continua a comportarsi avendo ad esempio la peggior specie d’amministrazione di sinistra. Non si guarda mai al bene futuro della collettività ma all’utilità di bottega del presente e, se fa comodo, talvolta si guarda al passato. Senza fare un pletorico elenco d’esempi, basta considerare quest’ultima opera. Il pavimento di una strada poco trafficata, realizzato solo sei anni fa, è già praticamente da rifare. Le centinaia e centinaia di milioni del contribuente buttati dalla finestra per allietare vanità e ingordigia di alcuni a discapito di tutti i cittadini. Fra non molto bisognerà rimettere mano alla tasca per rifare tutto di nuovo… tanto paga sempre pantalone!!!

 

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