ACQUA: La centrale sconosciuta

PENNE – A Colle Castello, in pieno centro storico, all’altezza cioè del serbatoio idrico e dei ripetitori telefonici ancora da spostare, potrebbe nascere un impianto per produrre energia elettrica sfruttando l’acqua che proviene dalle sorgenti farindolesi del fiume Tavo.

 

La Regione, che cura il procedimento, ha già dato parere favorevole e questa mattina al Comune di Penne è prevista una conferenza di servizio per il rilascio della concessione. L’iniziativa risale al 28 dicembre 2006, ma sembra clamorosamente passata in silenzio sopra la testa della giunta Di Marcoberardino. Il progetto è della Hydrowatt Abruzzo spa, proprietaria di 5 centrali idroelettriche. E’ una società mista la cui maggioranza è privata (Hydrowatt spa a sua volta formata per il 60% dalla holding Epico srl, il resto è del gestore idrico di Ascoli Piceno), mentre il 40% di Hydrowatt Abruzzo è dell’Aca, l’azienda consortile acquedottistica a capitale pubblico. Il progetto vuole far derivare a Colle Castello le acque provenienti, attraverso l’acquedotto del Tavo, dal Mortaio d’Angri e dalla Vitella d’Oro di Farindola. Lo scopo è quello di produrre una potenza nominale di 26,5 kilowattori di energia elettrica grazie al dislivello di una ottantina di metri ed alla portata di 33 litri al secondo. In Comune ne parla solo il gruppo “Sinistra Ecologia e Libertà”. “Vogliamo vederci chiaro”, osserva Guglielmo Di Paolo. “Deturperà il paesaggio? Chi ci dice che non avremo problemi di approvvigionamento idrico in futuro come la storia ci insegna per le captazioni fatte?”.

 

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