CORREVANO GLI ANNI VENTI DEL ’900 QUANDO UN TRAGICO AVVENIMENTO SCONVOLSE LA VITA DI PIANELLA
Una targa a ricordo delle vittime degli incidenti sul lavoro

Remo di Leonardo

Il 5 settembre del 1923, pochi minuti prima delle ore 18,00, nel quartiere popolare di Colle da Piedi, in piazza Armando Diaz, detta Piazza dei Polli (la Piazze de le Polle), dove si erge il Palazzo della Corte Ducale, già de Felici, oggi dei signori Curato ed antistante la Chiesa del S.S. Salvatore di Pianella, una forte esplosione distrusse la casa e il laboratorio di fuochi d’artificio di Mastro Vincenzo Izzicupo, fu Donato di anni 33, facendo crollare i tetti delle abitazioni dello stesso Izzicupo, di quella di tal De Deo Alfonso fu Giuseppe e, parzialmente, quelli delle case appartenenti a Tomassini Lino fu Clito e Viola Silvestro fu Luigi, sfondando inoltre le mura con le volte delle case stesse.

(Veduta dall’alto rudere casamatta – Archivio Fotografico Alessandro Morelli)

In un documento d’epoca conservato presso Il Palazzo della Cultura si legge: “ I volenterosi andati e guidati da tal Minetti Alfredo di Angelo e fu Mariagiuseppa di Cristoforo, nato a S. Severo il I novembre 1891 muratore dimorante a Pianella si accinsero subito al salvataggio delle persone travolte dalle macerie e poterono essere salvati Izzicupo Gabriella fu Donato di anni 23, la madre Ferri Florinda di anni 58 e la sorella Assunta di anni 20, Di Girolamo Attilio di Vincenzo di anni II, De Deo Alfonso fu Giuseppe di anni 76, Miserere Vincenza fu Pasquo di anni 34.

(Assunta Izzicupo – Fondo Mira Cancelli Falasca presso il Palazzo della Cultura di Pianella)

Accorse pure una squadra di militi per la S.N. comandati dal Decurione Eliseo De Berardinis RR. CC. che concorsero al salvataggio. Dopo le prime medicazioni fu ritenuto necessario, stante le loro condizioni gravi, il sollecito trasporto dei feriti Izzicupo Assunta e Di Girolamo Attilio all’Ospedale di Chieti ove al mattino fu trasportata pure la Ferri Florinda. Gli altri sono curati sul posto.

Fu iniziato il lavoro di abbattimento dei muri pericolanti e di sgombro delle macerie con muratori del luogo, RR.CC. e militi della S.N. e al mattino successivo anche con un plotone di soldati del 14° Fanteria sotto la Direzione di un Ingegnere del genio Civile di Teramo, allo scopo di rinvenire e recuperare i cadaveri che in numero di undici dovevano trovarsi fra le macerie stesse. Nella serata furono estratti i cadaveri di certa De Deo Vincenza fu Antonio di anni 55 da Pianella e di tal Corcella Felice di Antonio di anni 35 nato a Canosa di puglia residente in Pianella, operaio alla dipendenza dell’Izzicupo e nella mattina del giorno 6 quelli di Viola Anna fu Luigi di anni 68, De Deo Alfonso di Antonio di anni 2 circa e Sbraccia Trantino di Cesidio di anni otto. Furono trasportati al Cimitero a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Restano tra le macerie i cadaveri di Izzicupo Vincenzo, della sorella Lucia di anni sedici, di Sbraccia Dora di Cesidio di anni quattro, di Miserere Pasquo fu Zopito di anni 74 e la moglie D’Andrea Francesca d’Ignoti di anni 64 e di De Deo Michela fu Antonio di anni 63.

(Ingresso rudere casamatta – Archivio fotografico, Remo di Leonardo)

Di alcuni brandelli di cute capillare rinvenuti si arguisce che il corpo di Izzicupo Vincenzo deve essere stato ridotto dall’esplosione a minuti pezzi. Circa la causa dell’esplosione nulla si può dire di preciso. Sta il fatto però che fra le macerie sono stati rinvenuti ingredienti atti a fabbricare bombe artificiali; tal Faieta Mantellini Pasquale di Antonio di anni 25 da Pianella che abitualmente trasportava col suo carretto gli apparecchi pirotecnici allorchè l’Izzicupo si recava nei paesi vicini per incendiarli, ha dichiarato che all’orchè l’Izzicupo glie ne fece trasportare recentemente a Pescara gli raccomandò la massima precauzione perché nel carico erano compresi esplosivi speciali pericolosissimi che avrebbero sparati a Pescara; se gli fossero riusciti bene li avrebbe portati pure a Monza, faceva i preparativi per la confezione delle bombe specialissime, lavorando col garzone Corcella e probabilmente con la sorella Lucia che abitualmente l’aiutava, abusivamente nell’abitazione, invece di recarsi nel laboratorio situato a circa un chilometro dall’abitato con accesso reso più difficile dalla pioggia continua. Nell’eseguire le manipolazioni di sostanze di qualità non potute accertare, avvenne lo scoppio di esse che oltre la morte di due persone produsse danni materiali per circa quattrocentomila lire.

(Izzicupo Vincenzo – Fondo Mira Cancelli Falasca presso il Palazzo della Cultura di Pianella)

Degno di una ricompensa al valore civile ritengo sia il Minetti su accennato il quale non badando al grave pericolo accresciuto dall’oscurità a cui si esponeva fra le macerie, riuscì a compiere il salvataggio dei feriti e coadiuvato efficacemente da certi Stok Vincenzo fu Eusanio e Granata Nazzareno di Luigi che egli animava con proprio esempio e con le parole. Degni del massimo elogio i Reali Carabinieri ed i militi della S.N. comandati dal Decurione Sig. Eliseo de Berardinis. (1)

Si distinsero anche per il loro impegno il Sindaco Avv. Eugenio dei baroni Cortellini, l’on. Filandro de Collibus, lo stesso Parroco della Chiesa del S.S. Salvatore don Everino Conti.

La notizia del disastro giunse in America e subito una spontanea mobilitazione si mise in moto da parte dei numerosi concittadini residenti che “con nobile slancio di fraternità” raccolsero un fondo da devolvere alle famiglie delle vittime.

La somma raccolta, come riporta un manifesto fatto stampare presso lo Stabilimento Tipografico Alfredo Verrocchio, in Castellamare Adriatico, fu di lire italiane 20800 che rimisero ad un Comitato, nominato dagli “stessi generosi oblatori” composto dal Marchese Luigi de Felici, dal R. Direttore Didattico Vincenzo Tribuzii, da Vincenzo Cavallone e Vincenzo Di Girolamo.

Il comitato pubblicò questo manifesto con l’elenco dei sottoscrittori, affinchè, così si legge “la Cittadinanza potesse rivolgere il suo riconoscente pensiero di affetto ai generosi figli di Pianella i quali, in ogni occasione e con spontanea ammirevole premura danno dimostrazione della loro viva fiamma d’amore per la Patria lontana.”

Qui di seguito i loro nomi: Doll. 50. Monticelli Nazareno – Fratelli Pittone; Doll. 28. Circolo Pennese, Doll. 25, Sebastiani Antonio – Verna Attilio, Doll. 20 Porcellini Antionio – Cancelli Antonio, Doll. 19. Circolo G. Bruno; Doll. 18.  Glob. Pietro Micca, Doll. 15.60 Vincenzo Mattucci e compagni di lavoro; Doll. 15. Glob. Abruzzese Gabriele d’Annunzio – Melchiorre Silvestro Masciovecchio Vincenzo – Ferrara Orazio – Ferri Cosmo – Argenti Orlando, Doll. 12. Vincenzo Di Pentima fra i compagni di lavoro unito alla raccolta di Rocco de Deo e amici; Doll. 10. Domenico Chiarieri e compagni di lavoro, Fratini Silvestro – Del Biondo Giuseppe, Antonucci Otello, Doll. 28. Baggiano Vincenzo – Aronne Er. Monticelli, Doll. 10. Di Nicolantonio Arturo – Mattini Camillo – Di Sabatino Cesidio – Di Nicolantonio Donato – Di Nicolantonio Angelo – Giusini Vincenzo, Doll. 7. Panaccio Domenico, Narciso Vincenzo     Di Sante Pantaleone – Donato di Leonardo – Doll. 5 Bevilacqua Vincenzo – Bagiano Pasquale – Sante Di Pentima – Giuseppe di Sante – Raffaele di Leonardo – Luigi di Fonzo – Fratini Antonio – Vincenzo Fratini – Fratini Orazio –  Antonio Rossi Silvestro – Rossi Vincenzo – Rossi Amato – Domenico di Girolamo – Ciriaco Di Girolamo – Monticelli Ottavio – Puca Evarista – Pulcinella Pasquale – Cancelli Oreste – Ferrara Donato – Silvestro di Fonzo – Aronne Alfredo – Passeri Amedeo – Margadonna Domenico- Braccia Annina – Silvina di Fabio – Olindo d’Annibale – Argento Alfredo – Pozzi Quirico – Baggiani Alfredo – Cancelli Pietro – Gioacchino Di Nicolantonio – Faricelli Gioacchino  – Alfonso di Nicolantonio – Porcellini Vincenzo – Tascione Nicola – Speziale Francesco – Francesco di Leonardo – Chichiricò Vincenzo – Arnaldo Di Nicolantonio – Giuseppe Di Nicolantonio – Antonio Panaccio – Nicola di Croce – Annunzio Viola – Vincenzo Mattucci – Vincenzo di Pentima – Antonio Viola – Ferdinando Lizza – Ermenegildo de Deo – Domenico Pace – Giuseppe Pace – Alfonso Speziale – Rocco de Deo Domenico Chiarieri – Vincenzo Palmarini – Angelo di Girolamo –  Doll. 4. Vicario Donato, Doll. 3. Filippone Giuseppe – Emidio de Vincenzo – Doll. 2.50 Donato Di Zio – Doll. 2. Arturo Di Sabatino – Vincenzo di Pentima di Emidio. – Maria di Fonzo – Lucia di Fonzo – Panaccio Maddalena – Stefanucci Francesco – Pace Francesco – Aronne Camillo -Vincenzo di Pentima – Emidio di Pentima – Italo de Berardinis – Ferdinando de Beardinis-  Campanaro A. – Del Colombo Giovanni – Domenico di Berardino – Pierino di Sabatino -Vicario Antonio – Ciampoli Ermenegildo – Donato di Pentima – Antonietta di Vincenzo -Ferrara Claudino – Pentima di Vincenzo – Tommaso de Deo – Pasquale d’Aloisio – Carmela Pace di Domenico – Doll. 1. 50 Faricelli Antonio – Doll. 1 Emidio Di Zio – Francesco di Sabatino – Briscelli Giuseppe – Sbraccia Cesidio – Pace Cesidio – Filippone Rocco – D’Aloisio Luigi. (2)

 

A conclusione di questa pagina di storia pianellese una breve riflessione: oggi la cronaca ci racconta quotidianamente le tragedie del lavoro in Italia, con numeri che fanno impressione: centinaia di infortuni denunciati ogni giorno, molti gravi, alcuni (circa tre al giorno) letali. Irregolarità, precarietà, formazione non adeguata e leggi non rispettate fanno sì che la “strage silenziosa” dei morti sul lavoro non sembra arrestarsi.

Sarebbe un bel gesto di solidarietà e di speranza, se nell’area dove una volta sorgeva la “casamatta” si potesse vedere una targa a ricordo di questo tragico incidente e delle tante vittime sul lavoro.

 

Note: 

  1. Dattiloscritto presente al fondo Mira Cancelli Falasca presso il Palazzo della Cultura di Pianella, in via Mons. Vincenzo d’Addario.
  2. Manifesto d’epoca Archivio Paolo Di Pentima.

 

 

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