Una riflessione sulla Giornata della memoria

E’ difficile pensare a cosa l’uomo sia in grado di fare, a dove la mente umana possa arrivare, ciò che è successo è quasi ineffabile all’uomo di oggi, se non sentito e vissuto in prima persona.

 

La brutalità, l’orrore, lo scempio, la perversione…questo vi era nelle menti degli ideatori dei campi di concentramento e di tutti quelli che hanno contribuito a questo brutale genocidio.

Agghiacciante il silenzio che si percepisce in questi luoghi, avvolti da una fitta nebbia, sembra quasi rievochi ciò che è successo in passato.

A volte per noi è più facile non pensare e continuare a vivere; ma fermiamoci un istante: come si può negare ad una persona la propria libertà?, i propri sentimenti e valori?, come si può “strappare” la felicità? come hanno fatto le povere vittime ad accettare le continue torture ed uccisioni degli affetti più intimi dinanzi ai propri occhi?…Eppure c'è gente che tutt'ora crede  che lo sterminio degli ebrei sia stato tutto una messa in scena.

Perchè l’orrore del passato non sia sepolto solamente nei libri di scuola, cerchiamo di meditare sull’accaduto, proviamo a non discriminare il prossimo per “rimediare” al passato.

Io credo che il giorno della memoria non serva solo per commemorare tutte quelle povere vittime morte nei campi di concentramento, è anche importante ricordare di non commettere più certi errori, noi siamo il futuro e insieme dobbiamo fare in modo che tutto ciò non accada mai più.

Per non dimenticare…

Alfredo D’Angelo V°B Iter

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