Umano: il capitale sul quale investire

La crisi finanziaria del 2008, la pandemia, la guerra hanno determinato cambiamenti radicali nelle abitudini. La pandemia ha introdotto con forza lo smart working e il distanziamento sociale, la guerra ci ha fatti piombare in una profonda crisi energetica globale e la crisi finanziaria ci ha trascinati in una grande crollo economico e sociale. Cosa resettare o da dove riprendere o ripartire?

La creazione del valore è la ragion d’essere delle imprese, ancora di più in una fase storica come quella che stiamo vivendo, ma non è più sufficiente, il valore va anche “consolidato”. Vivere in simbiosi con la sostenibilità, farsi guidare dai 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’agenda 2030, puntare sulla qualità, passare dal bisogno alla creazione, fare rete, ma locale. Il distanziamento è entrato nelle nostre abitudini, alla crisi finanziaria rispondiamo a fatica, ma ci organizziamo con le ristrutturazioni e con nuovi modelli di previsione e gestione dei flussi, lavoriamo al risparmio energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili con aree off grid, ma c’è un elemento comune a tutti e a tutto sul quale concentrare gli sforzi: il capitale umano.

“Le idee camminano sulle gambe degli uomini” ed è proprio lì che vale la pena investire le migliori risorse. Il nuovo asset intangibile delle imprese, quello che non può essere “importato” e che è indissolubilmente legalo al territorio, la parte migliore delle imprese. L’attenzione all’ambiente e alla coesione sociale passa per le donne e gli uomini che compongono l’impresa, la qualità del risultato dipende dal capitale umano impegnato in azienda, la collaborazione e la coesione tra i “nuovi soci” dell’impresa è l’arma in più per creare valore e rendere unica ogni azienda.

Le imprese non hanno gli stessi dipendenti e questa è la prima grande opportunità per rendere speciale ogni intrapresa. La qualità del dialogo interno guida ad un dialogo esterno straordinariamente attrattivo, la capacità di integrazione tra impresa e territorio può essere raccontato solo dal capitale umano che vive entrambi i luoghi con processi partecipativi.

Nelle nostre imprese investiamo sul nostro capitale più importante, quello umano!

Angelo D’Ottavio

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