SEMPRONI, UN SINDACO A CACCIA DI CONCENTRAZIONE

C’era una volta un professore universitario, austero, rigoroso, di altissima borghesia, che teneva una sua lezione innanzi a una platea di un centinaio di studenti. Nell’aula il silenzio era sacrale. D’un tratto, il professore s’interruppe e, per alcuni istanti, ammutolì.

Il silenzio divenne tombale. “Signorina, esca fuori!” si levò, stentorea e imperiosa, la sua voce, a rompere quell’insopportabile e incompreso mutismo. “Sì, dico a lei, signorina, lei con i capelli biondi, la camicetta bianca…, il golfino blu…”. Nell’aula rettangolare, a posti digradanti verso la cattedra, era collocata, al centro, una di due scalinate, quella dalla quale la studentessa, di fiera bellezza, discese, statuaria, verso la cattedra, con la sicurezza e l’eleganza di un ghepardo reale, assolutamente padrona di sé, dominando lo spazio circostante con un’impenetrabile sguardo, dall’alto del suo metro e ottanta. Fascino puro! Quando, attraversato in diagonale lo spazio antistante la cattedra e omaggiato il suo giustiziere con un lievissimo inchino della testa, che neppure un cigno avrebbe potuto meglio accennare, si accingeva ad aprire la porta che la separava dal corridoio, risuonò la voce del professore, stavolta flessuosa e vellutata, che così l’accomiatò: “Certamente perderemo in estetica ma guadagneremo in concentrazione”! Senza tradire, nel portamento, alcuna reazione, incassato anche l’ossequio alla sua bellezza, la studentessa abbandonò l’aula. Un applauso, spontaneo e intenso, lasciò stupefatto il professore e suggellò la gran classe di una scena che aveva avuto due interpreti di altissimo livello (anche il professore era …alto, più di un metro e novanta!). Una vicenda molto infelice, che in questi giorni ha per protagonista anche il sindaco di Penne, lascia sospettare che abbia un obiettivo di tendenza analogo a quel professore: guadagnare in concentrazione! Un po’ di giorni or sono, la sua segretaria particolare è stata subitaneamente informata che il suo contratto di lavoro non sarebbe stato rinnovato alla scadenza, erroneamente immaginata, per uno degli immancabili abbagli municipali, sotto la data del 31 agosto. In realtà, così non era, come poi s’è chiarito, scadendo, infatti, il contratto, il 31, sì, ma del mese di dicembre! La figuraccia e l’imbarazzo, intuitivi, non sono stati dappoco. Oltretutto, si vuole, da fonti sicure, che la decisione di giubilare la segretaria sia venuta non dal sindaco, che, incredibilmente, lo avrebbe pure smentito, ma dal suo “cerchio tragico” anche se, essendo solo sua la “la facoltà di scelta del personale degli uffici di staff”, solo sua può essere la decisione sulla sorte di un “componente l’ufficio di staff alle dirette dipendenze del sindaco”. E’ pure certo che, oltre a sindaco e segretaria generale comunale, qualunque altro soggetto interno non ha titolo per interloquire sul suo operato, essendo le funzioni attribuite alla segretaria particolare le seguenti: “le attività di relazione con i cittadini, le istituzioni e gli altri soggetto esterni, la gestione dei compiti di rappresentanza, nonché, in collaborazione con l’ufficio di segreteria generale, la cura del cerimoniale di manifestazioni civili e religiose, culturali e sportive e dei rapporti con gli organi di stampa..”. Si tratta, dunque della sola cura di relazioni esterne, Nessun intreccio, quindi, con l’attività di assessori, consiglieri, personale dipendente. Sia come sia, ormai la frittata è stata fatta e, nel percorso che conduce alla scadenza contrattuale, oltre la quale tutto è possibile, è stata involontariamente aperta, con la fantozzata dell’errore sulla scadenza stessa, una diramazione che pone il sindaco, non apparso vocato per una presa di posizione “petto in fuori”, di fronte a questo preciso bivio: mantenere, obtorto collo, in piedi, per mesi, il contratto della sua segretaria in un clima di sospetto, risentimento, sfiducia, indisponibilità oppure rescinderlo, nell’unico modo possibile: adducendo il “venir meno del rapporto fiduciario”, come previsto. In tal caso, il sindaco perderebbe in estetica (indubbiamente), illudendosi di guadagnare in concentrazione. Ahinoi, se pur la trovasse, non ci sarebbe concentrazione che tenesse per rimediare ai molti errori in municipio, suoi o da lui avvallati. Da ultimo, quello sull’informazione relativa alla scadenza del rapporto di lavoro della sua segretaria particolare. Se di tutto il resto è così altrettanto bene informato, siamo fritti! Non ci resta che pregare Dio che ce la mandi …più buona!

Giovanni Cutilli

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