Core biancorosso. Domenica 16 sarà ricordata la figura di Rocco Core, storico allenatore di calcio: ha allenato intere generazioni pennesi. Scomparso nel gennaio scorso a 88 anni, Core rivivrà anche attraverso alcune simpatiche iniziative programmate da un gruppo di suoi ex allievi nell’ambito del torneo giovanile “Città di Penne”, e cioè Marco Colangeli, Fabrizio Buccella, Walter Duttilo e Fabio Di Simone.
Appuntamento all’antistadio del “Fernando Colangelo” che a breve potrebbe essergli dedicato o molto più probabilmente si chiamerà Rocco Core lo stadio di contrada Campetto. Alle 10 ed alle 11 due mini sfide: i ragazzi degli anni ’50 se la vedranno con quelli degli anni ’60 e a seguire quelli degli anni ’70 con quelli degli anni ’80. Non dovrebbero mancare capitan Severo, Macrini, Di Federico, Tranquilli, Liberati, Palma e tanti altri come Guido Colangelo che hanno alimentato il mito del Penne calcio che nel 2020 compirà cento anni di vita. Chi l’ha conosciuto, e a Penne probabilmente tutti i maschi delle generazioni dagli anni ’50, si è imbattuto in un personaggio che parlava di calcio, allenava al gioco del calcio, ma soprattutto allenava alla vita. Quando provò a dirigere la prima squadra si sentì male nel corso del primo spareggio per il passaggio in Promozione con il Raiano a Chieti, nel 1976. Rocco Core è stato questo: un allenatore che, usando la metafora della sfera di cuoio, insegnava a comportarsi. Era del 1931, aveva un’educazione da uomo di sport che insegnava prima di tutto le regole: quelle del rispetto per i compagni, per gli avversari, per l’arbitro e soprattutto per la famiglia. Quasi mai ti dava ragione, sbagliavi sempre per principio. Si deve a lui la scoperta di calciatori di talento che poi spiccarono il volo verso la Sambenedettese degli anni ’60 e ’70 specie quella di Marino Bergamasco, grazie ai buoni rapporti con Alberto Eliani, il talent scout: Gianni Bianchini e Vincenzo Pilone infiammarono il vecchio stadio dei fratelli Ballarin; oppure Enzo Di Federico ceduto all’Inter, dove però non andò. Rocco Core: un volto, una storia pennese.
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